
CROTONE “La richiesta della Camera e della Consulta – si afferma – è stata semplice. Procedere ad avviare senza indugi l’elaborazione della variante per consentire l’inserimento della stessa nel novero di quelle progettazioni che potranno accedere ai finanziamenti previsti dal Recovery Fund. Il Commissario Agostinelli, nel precisare che la competenza dell’avvio della procedura per realizzare la variante ricade nella sfera di esclusiva pertinenza dell’Autorità Portuale, ha assunto l’impegno di procedere ad avviarla entro la fine dell’anno”. “Moltissimi gli argomenti trattati: dalla necessità di collaudare la struttura di prima accoglienza dei crocieristi e dotarla di tutte le utenze per renderla fruibile alla demolizione della gru, di cui è in corso di accertamento la proprietà, dalla necessità di dragare il porto alla improrogabilità della sua bonifica essendo area Sin, nonché ulteriori emergenze contenute in un documento redatto in collaborazione con l’associazione operatori portuali e consegnata ai rappresentanti dell’autorità portuale”. “Da parte sua il sindaco, come d’altronde tutti i partecipanti – aggiunge il comunicato – ha dimostrato apprezzamento per l’impegno dell’Autorità Portuale riservando ogni azione di competenza del Comune per concorrere alla realizzazione della progettazione della variante in tempi rapidi. Una variante che consenta di superare un piano regolatore datato 1982 che risulta abbondantemente obsoleto e superato dalle variate esigenze degli operatori portuali in seguito ai mutamenti sociali ed economici della città degli ultimi decenni”. “Tutti i partecipanti hanno convenuto sull’enorme tributo ambientale che il territorio ha già pagato e sta pagando – prosegue – trovando necessario che il futuro strumento urbanistico del porto di Crotone rispetti criteri ambientali tipici di un porto green, smart and digital, come previsto nel Master plan”. “Le parlamentari Barbuto e Corrado – riporta la nota – hanno, invece, ritenuto di ribadire come la realizzazione della variante si renda più che mai necessaria anche per evitare, in assenza di un piano regolatore aggiornato, che l’infrastruttura portuale possa essere preda di iniziative imprenditoriali private che ne condizionino la natura e la vocazione pregiudicando il raggiungimento di benefici concreti per la collettività. Lavoro sinergico e bilancio positivo dell’incontro auspicando in tempi rapidi i primi risultati concreti, primo fra tutti il conferimento dell’incarico per la redazione della variante al piano regolatore portuale”. “Così, unanimemente – conclude la nota – si sono espressi i partecipanti al termine di una giornata proficua di lavoro e di confronto su un tema così delicato dalla quale parte il rilancio ed il riscatto di una infrastruttura che vanta una storia millenaria. Narrano, infatti, le cronache dell’epoca come ricordato dal presidente della Consulta marittima, che anche Annibale ebbe a prediligere i moli crotonesi dai quali partì alla volta della sua Cartagine. Storia e Futuro. Nell’immediato futuro la variante al piano regolatore sembra ormai destinata a divenire realtà”. (News&Com)