
Usa, i procuratori generali del GOP chiedono alla Corte suprema di annullare la decisione del tribunale della Pennsylvania sulle schede elettorali per corrispondenza
(AGENPARL) – Roma, 09 novembre 2020 – Un gruppo di procuratori generali repubblicani ha presentato un amicus brief lunedì nella battaglia giudiziaria sulle potenziali irregolarità degli elettori della Pennsylvania.
10 @RepublicanAGs led by @Eric_Schmitt today filed a multi-state amicus brief with #SCOTUS in the PA mail-in ballot challenge case.@JeffLandry @LeslieRutledge @AGSteveMarshall @AGAlanWilson @DanielCameronAG @LynnFitchAG@AshleyMoodyFL@KenPaxtonTX@SDAttorneyGen
— RAGA (@RepublicanAGs) November 9, 2020
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— RAGA (@RepublicanAGs) November 9, 2020
#Election2020results Republican State AGs Jeff Landry (LA), Daniel Cameron (KY) Eric Schmitt (MO) Mike Hunter (OK) announce amicus brief to challenge PA mail-in ballot rules in U.S. Supreme Court @RepublicanAGs pic.twitter.com/JR14BOkBFd
— Harri Leigh (@Harri_Leigh) November 9, 2020
Il gruppo di procuratori generali, provenienti da 10 diversi stati, chiede alla Corte Suprema degli Stati Uniti di revocare la sentenza originale della Corte Suprema della Pennsylvania che consentiva allo stato di accettare i voti dopo la chiusura delle urne il giorno delle elezioni, anche senza timbro postale.
«La decisione della Corte Suprema della Pennsylvania ha oltrepassato la sua responsabilità costituzionale, ha invaso l’autorità del legislatore della Pennsylvania e ha violato il linguaggio semplice delle clausole elettorali», scrivono.
«Peggio ancora, la decisione ha esacerbato il rischio di frode al voto per corrispondenza, consentendo la ricezione e il conteggio delle schede per corrispondenza che non sono timbrate o che non hanno timbro leggibile diversi giorni dopo l’elezione. La decisione ha fornito una finestra di tempo dopo il giorno delle elezioni, quando sono stati annunciati i risultati preliminari, in cui attori senza scrupoli potevano tentare di influenzare una stretta elezione presidenziale in Pennsylvania e altrove».
Il potere di regolare la procedura elettorale spetta alle legislature statali, non al tribunale, come sottolineano i procuratori generali:
«Come con altre disposizioni sulla separazione dei poteri nella Costituzione, l’assegnazione esplicita dell’autorità delle clausole elettorali ai legislatori statali per regolare le elezioni federali è un controllo strutturale del potere governativo che preserva la libertà. L’invasione di questa autorità da parte di un altro attore statale mina il disegno specifico per la separazione dei poteri nella Costituzione. La violazione della separazione dei poteri in questo caso minaccia la libertà di tutti gli americani, non solo della Pennsylvania. E diminuisce una delle loro libertà più preziose: il diritto di votare per il presidente degli Stati Uniti».
La campagna di Trump e il Partito Repubblicano della Pennsylvania continuano a combattere in tribunale, sperando che la Corte Suprema consideri illegittime le schede per posta ricevute dopo il giorno delle elezioni.
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Dato che sono stati presentati molteplici esposti legali in risposta alle elezioni del 2020, con ulteriori sfide attese ed entrambi i candidati hanno rivendicato la vittoria in alcuni stati, ma sembra sempre più probabile che queste elezioni verranno risolte in tribunale.
Per questo motivo, AGENPARL non dichiarerà un vincitore delle elezioni presidenziali del 2020 fino a quando tutti i risultati non saranno certificati e le eventuali controversie legali non saranno risolte.