
USA, LA CORSA DI TRUMP VERSO LA VITTORIA MENTRE I SOGNI DEMOCRATICI MUOIONO SU CAPITOL HILL
(AGENPARL) – Roma, 05 novembre 2020 – Da pochi giorni è iniziata la corsa presidenziale di Trump verso la vittoria che sembra follemente vicina.
Molto vicina, come in alcuni Stati visto che ci si sono state delle sorprese come il Nevada il cui confronto è molto serrato, il che rende incredibilmente strano che gli scrutatori di voti statali stiano apparentemente prendendo il giorno libero, non promettendo altri risultati fino a giovedì mattina. Ma la linea di fondo è questa: se ha effettivamente perso l’Arizona – e ci sono alcuni repubblicani che hanno ancora speranza – Trump deve mantenere la Georgia e la Carolina del Nord. Ha bisogno di vincere la Pennsylvania. E poi ha bisogno di vincere nel Michigan o nel Wisconsin. Forse è possibile, forse no. Ma i totali dei voti cambieranno nel corso della giornata e probabilmente non ci saranno risultati definitivi entro il momento della alcuni giorni.
Nel frattempo che dire dell’auspicato predominio democratico al Congresso?
Ricordiamoci tutte le grandi chiacchiere sulla blindatura della Corte Suprema, sull’aggiunta di nuovi stati al paese, sull’aumento delle tasse alle stelle e sull’attuazione del Green New Deal. Tutto dipendeva dal controllo democratico della Camera e del Senato, insieme a Joe Biden e Kamala Harris alla Casa Bianca.
Ora, sembra che la tanto discussa spinta democratica a controllare il Senato sia stata ben inferiore.
Mitch McConnell ha vinto la rielezione in Kentucky.
Lindsey Graham ha vinto la rielezione in South Carolina.
John Cornyn ha vinto la rielezione in Texas.
Joni Ernst ha vinto la rielezione in Iowa.
Steve Daines ha vinto la rielezione nel Montana.
Sembra che Thom Tillis vincerà la rielezione in North Carolina.
Sembra anche per Susan Collins nel Maine e David Perdue e Kelly Loeffler in Georgia.
Ricordiamoci che i democratici hanno raccolto folli somme di denaro per spodestare questi repubblicani. E sembra che abbiano fallito.
Purtroppo il sogno sembra essere finito.
E poi c’è la storiella della Camera. Nei giorni scorsi si è parlato di una valanga democratica alla Camera, riducendo il Partito Repubblicano alla Camera a un piccolissimo e sparuto gruppo. C’erano notizie di repubblicani ambiziosi, in particolare il Rep. Liz Cheney, che utilizzavano l’enorme perdita del GOP come trampolino di lancio per il potere in un partito repubblicano da ricostruire.
Unico problema: non è successo nulla di questo.
Invece, i repubblicani hanno effettivamente scelto un certo numero di democratici alla Camera, come Collin Peterson in Minnesota, Donna Shalala in Florida e Joe Cunningham in South Carolina, e hanno aumentato la forza del GOP alla Camera.
La presidente della Camera Nancy Pelosi avrebbe dovuto mantenere la sua maggioranza alla Camera, ma i democratici hanno subito perdite in Florida, South Carolina, Minnesota e altrove.
«Sono molto, molto orgoglioso del fatto che stasera – relativamente presto – possiamo dire che abbiamo tenuto la Camera», ha annunciato Pelosi poco dopo le 23:00 ET durante una conferenza stampa.
Il leader del GOP della Camera Kevin McCarthy ha detto che l’erosione della maggioranza democratica potrebbe creare problemi per Pelosi che ottiene abbastanza voti da essere rieletto oratore e ha predetto che avrà problemi a far approvare la sua agenda.
«So che il voto in Aula è difficile per la Speaker. So che c’erano un certo numero di persone che non l’hanno votata l’ultima volta», ha detto McCarthy mercoledì, alludendo ai defezionisti democratici due anni fa. «E poiché il nostro numero continua a crescere, penso che alla fine della giornata, non importa dove andremo a finire, saremo in grado di avere una voce molto importante, o addirittura di prendere la parola quando si tratta di politica».
Ma c’è ancora la corsa presidenziale. Trump potrebbe perdere.
Oppure potrebbe percorrere una strada inaspettato. Ad esempio, se vince la Georgia e la Carolina del Nord, e poi vince la Pennsylvania, c’è la possibilità che il Nevada lo metta al primo posto.
Chi l’avrebbe previsto? D’altra parte, Biden potrebbe ottenere una vittoria estremamente limitata che sarà subordinata a un numero di riconteggi. È impossibile dirlo adesso. Ma questo non si è rivelato il glorioso trionfo democratico voluto da alcuni democratici e dai loro alleati nei media.