
COSENZA Il reparto di Geriatria dell’ospedale di Cosenza sarà trasformato in reparto Covid con una dotazione da 14 fino a 20 posti letto. Lo ha annunciato Filippo Fimognari, il primario dell’Unità operativa di Geriatria dell’ospedale di Cosenza, past presidente della Sigot (Società italiana di Geriatria Ospedale e Territorio), ospite al Tg3 Calabria. Fimognari ha spiegato come si sta attrezzando il nosocomio per far fronte alla nuova ondata di ricoveri: “L’ospedale rapidamente ha ripristinato la struttura dell’emergenza che esisteva durante la prima ondata, che comprende i reparti di Malattie infettive, Pneumologia e la sezione di Medicina dell’ospedale di Rogliano oltre all’incremento che c’è stato in questi giorni dei posti letto in Rianimazione. A seguito dell’evoluzione della situazione pandemica al pronto soccorso si è deciso di attivare un altro contenitore per i pazienti affetti da Covid, che è il reparto di Geriatria che sarà trasformato in un reparto interamente Covid da 14 fino a 20 posti letto”. La trasformazione avverrà conciliando ovviamente la necessità di curare anche i pazienti geriatrici che nulla hanno a che vedere con il Covid. “L’ospedale di Cosenza è abbastanza grande – ha affermato Fimognari – per poter fare in questo momento a entrambe le cose. I pazienti con pluripatologie vengono ricoverati in Geriatria ma una parte di questi sono ricoverati anche nel reparto di Medicina interna e anche in altri reparti specialistici a seconda della prevalente patologia della quale sono affetti. Questi reparti rimarranno, in particolare il reparto di Medicina, quello di Medicina d’urgenza, sono destinati ai pazienti non Covid. A Cosenza esiste anche un altro reparto di geriatria che è il reparto di Geriatria Inrca che è vicinissimo all’ospedale e che opera normalmente pazienti provenienti dal pronto soccorso dell’ospedale di Cosenza quindi l’assetto è sufficiente per gestire entrambe le componenti patologiche, Covid e non-Covid, ma ovviamente una parte importante dev’essere fatta dal territorio, da tutto ciò che sta fuori dall’ospedale che deve tendere a ridurre al minimo il ricorso al pronto soccorso e all’ospedale nei pazienti anziani quindi soltanto per patologie per le quali è veramente necessaria l’ospedalizzazione”. (News&Com)