
STUDIO DELLA FED DI ST. LOUIS: LA PANDEMIA AUMENTERA’ EFFETTI NEGATIVI E DURATURI IN FUTURO. E IN ITALIA? A QUANDO UNA TASSA SULLE CHIACCHIERE?
(AGENPARL) – Roma, 07 settembre 2020 – Uno studio pubblicato la scorsa settimana alla conferenza annuale della Federal Reserve Bank di Kansas City sostiene che la pandemia globale di coronavirus attualmente in corso già producendo degli effetti negativi sull’opinione pubblica, creando paure che ridurranno l’assunzione di rischi e la produzione economica per decenni.
Condotta dalla Federal Reserve Bank di St.Louis, la ricerca, intitolata “Scarring Body and Mind: The long term-sfregion effects of COVID-19”, ha affermato che la pandemia aumenterà solo la “probabilità percepita di uno shock estremo e negativo in futuro”.
“Mentre il virus alla fine passerà perché verranno vaccini e i lavoratori torneranno al proprio posto di lavoro, un evento di questa portata potrebbe lasciare effetti duraturi sulla natura dell’attività economica”, ha affermato la ricerca.
“Le aziende prenderanno decisioni future tenendo presente il rischio di un’altra pandemia”.
I ricercatori hanno notato che le aziende continueranno a essere eccessivamente caute non solo nei confronti di un altro focolaio virale, ma anche di altre possibili interruzioni inaspettate dell’economia.
Quindi, la lezione fondamentale che nasce da questa pandemia è che il mondo è più rischioso e imprevedibile di quanto si è pensato finora. Gli shock che hanno colpito interi settori oggi, potrebbero essere colpiti domani e in modi impossibili da prevedere.
La ricerca ha anche evidenziato il fatto che la pandemia renderà obsoleti alcuni “capitali”, come attrezzature ed immobili, a causa del loro rapido deprezzamento nell’economia futura.
Questo può essere visto anche oggi, poiché i ristoranti stanno chiudendo le porte o consentendo ai commensali di utilizzare solo una piccola parte del loro spazio. Molti uffici sono ora vuoti poiché ci sono più dipendenti che lavorano da casa.
Inoltre, il documento afferma che un sempre più un minor numero di persone si assumerà rischi aggiuntivi e avvierà nuove attività, poiché le attuali condizioni diffuse e i fallimenti stanno scoraggiando tali iniziative.
Lo studio ha suggerito che la pandemia di coronavirus provocherà danni a lungo termine ancora più gravi rispetto alla crisi petrolifera della fine degli anni ’70, alla recessione dei primi anni ’90 e alla Grande Recessione.
Ad oggi i danni sono evidenti: Pil in calo in gran parte dei Paesi, deflazione e aumento della disoccupazione.
Infine, gli effetti del coronavirus probabilmente ridurranno la produzione economica nell’arco di settant’anni dal 57% al 90% del PIL annuale prima dell’inizio della pandemia, afferma il documento.
E in Italia come sarà la situazione in un’economia già messa a dura prova negli anni precedenti e che non si è mai ripresa?
Serviranno qualcosa i vari crediti di imposta? O servirà di mettere in cantiere un piano industriale capace di produrre posti di lavoro e di rilanciare il benessere degli italiani?
Un Paese non può continuare sulla strade delle chiacchiere. Non si può più perdere tempo a smentire le sciocchezze. Forse è venuto il momento di mettere una tassa sulle chiacchiere…