(AGENPARL) – Roma, 27 ago 2020 – Matteo Salvini interviene su _ Il Sole24Ore_ in edicola oggi, giovedì 27 agosto, sul caso Alitalia. Di seguito la lettera integrale del leader leghista.
Caro direttore, c’è un altro dossier che il governo sta gestendo con le consuete opacità e confusione oltre a quelli su scuola, misure anti-crisi, stato di emergenza, 5G, banda larga, rapporto con la Cina, immigrazione, riforma elettorale, Ilva, Mes e così via.
Mi riferisco al dossier su Alitalia: non solo manca il piano industriale ma addirittura non vi è alcun report sui risultati del commissariamento. In altre parole, il governo Conte-Pd-5Stelle-Renzi ha versato ad Alitalia circa 1 miliardo e mezzo ma non si sa che fine abbiano fatto i soldi, quanti siano stati già spesi e come.
Per nascondere questa situazione imbarazzante, il governo sta puntando tutto sulla costituzione della “New Company”. È utile ricordare che dal governo Gentiloni ad oggi l’amministrazione straordinaria di Alitalia è costata allo Stato quasi 2 miliardi, se si considerano anche i sussidi per la cassa integrazione che coinvolgono circa 7mila dipendenti Alitalia. Mi chiedo: è ammissibile che a fronte di questo fiume di denaro pubblico il governo risponda con il totale silenzio?
Aggiungo che emergono forti dubbi anche sulla auspicata NewCo, perché la Commissione europea darà via libera solo a condizioni stringenti dal punto di vista finanziario e strutturale.
Eppure, ad oggi, è stato nuovamente rinviato il vertice interministeriale sul tema, mentre la compagnia continua a bruciare soldi lasciando dipendenti e cittadini senza risposte. A questo punto è doveroso che i ministri competenti vengano urgentemente a riferire in Parlamento, anche perché i costi attuali sono insostenibili per qualsiasi compagnia.
Sintetizzo le proposte della Lega, ricordando che per fine settembre abbiamo intenzione di convocare un tavolo con le parti sociali.
Prima di parlare di NewCo, occorre ristrutturare l’azienda in amministrazione straordinaria, come richiesto dalla Lega anche durante il precedente governo, per allinearla ai requisiti dei regolamenti europei. Nel concreto: nuovi contratti con i fornitori, drastico taglio agli sprechi a partire dai subappalti, nuova e più efficiente programmazione delle rotte e dei servizi di manutenzione. Sottolineo il capitolo dei viaggi a lungo raggio: essi devono essere confermati per non degradare la compagnia a una low-cost. Grande attenzione andrà riservata ai due fondamentali hub del Paese ovvero Fiumicino e Malpensa, anche per quanto riguarda la salvaguardia dei posti di lavoro.
Ma non basta: serve un serio piano di trasporto intermodale ed è necessario rivedere il ruolo di Alitalia all’interno di Sky Team. Ricordo che l’azienda può contare su più di 100 aeromobili che la Newco ridurrà a 70: nel rispetto del regolamento europeo 1008/2008, per far funzionare la nuova realtà basterebbero circa 300 milioni di euro anziché i 3 miliardi che il governo vuole mettere sul piatto come capitale, e senza che un solo centesimo serva per gli esuberi (tradotto: serviranno altri soldi pubblici). In conclusione: le responsabilità dell’attuale maggioranza sono gravi, perché confermano drammatica incapacità. Nessuno si azzardi a incolpare i lavoratori, molti dei quali stanno ancora aspettando la cassa integrazione di marzo. Conte, pochi mesi fa, aveva assicurato che la nuova Alitalia non sarebbe stata un carrozzone. Il suo ottimismo non promette nulla di buono: gli italiani ricordano benissimo quando il premier prometteva che “nonostante il Covid nessuno rimarrà indietro” (dichiarazione di marzo) o – peggio – quando il 21 febbraio giurava che sul virus era “tutto sotto controllo”. L’unico pilota che merita di perdere il proprio posto si chiama Giuseppe Conte.