
Come cittadini di tutto il distretto di Rende non ci possiamo rassegnare al ridimensionamento del Poliambulatorio di Quattromiglia previsto da una delibera del 3 agosto della Commissaria straordinaria dell’Asp di Cosenza, con cui si è deciso di riconvertire il Laboratorio di analisi ad un punto di solo prelievo che farebbe riferimento a Castrovillari.
E’ assurdo che un Piano di riorganizzazione delle Rete territoriale sanitaria preveda il taglio di un servizio che è presidio di salute pubblica sul territorio quando in ogni programmazione, sia regionale che dell’Azienda stessa, proprio il territorio è stato riconosciuto come centralità di una medicina di base in grado di garantire i livelli essenziali di assistenza.
Assurdo anche che ciò avvenga in piena emergenza sanitaria, quando il buon senso dovrebbe prevedere il potenziamento dei servizi sanitari.
La verità è che si continua a ragionare esclusivamente in base al criterio del taglio dei costi anche a danno dei diritti di salute dei cittadini, quando sappiamo bene che sarebbero ben altri i criteri di razionalizzazione delle spese.
Abbiamo purtroppo appena constatato come, di fronte all’emergenza della cura, sia emerso un modello pericoloso di sanità selettiva che considera residuale la vita degli anziani e allo stesso modo ora consideriamo pericolosa una sanità dei privilegi, che si riorganizza tagliando i servizi pubblici a discapito delle persone più fragili e meno abbienti.
Come Auser e Spi Cgil chiediamo con fermezza che venga scongiurata la chiusura del laboratorio che creerebbe solo disagi alla popolazione di tutto l’hinterland. Per questo rivendichiamo l’immediata revoca della delibera e la convocazione di un tavolo di concertazione dove i soggetti istituzionali e sociali possano avere voce in capitolo, affinché venga potenziata la sanità pubblica territoriale.
Infatti, è dai modelli organizzativi territoriali che dipende la risposta alla domanda di salute dei cittadini, così come la diminuzione dei ricoveri impropri e l’attivazione di nuovi percorsi assistenziali in grado di produrre una diminuzione del ricorso al pronto soccorso.
E’ fondamentale che in queste scelte sia reso centrale l’interesse del bene comune.(News&Com)