(AGENPARL) -Roma, 09 agosto 2020 – “Nella media del secondo trimestre, il livello della produzione è crollato del 17,5% rispetto ai tre mesi precedenti, segno evidente che il Paese è in recessione e che soprattutto è pura follia continuare a perseguire una politica industriale economica fatta di bonus e superbonus che vanno dai monopattini alle biciclette elettrice passando a quelli delle vacanze, per non parlare dei crediti di imposta sul modello ‘paghi oggi e mangi (forse) domani’, mentre il sostegno alle imprese doveva essere prioritario. Va stimolata la produzione “Made in Italy” riportando le fabbriche e i posti di lavoro nel nostro paese in modo da garantire un futuro certo e non parolaio agli italiani, come sta facendo il Governo con misure prive di efficacia fatta di mance e mancette per mantenere il consenso elettorale”. Lo dichiara Roberto Caon, deputato di Forza Italia.
“Di fronte ai rischi per la salute e alla recessione economica causata dalla diffusione del virus – prosegue – abbiamo il dovere di combattere per ‘main Street e non per Wall Street’. Dobbiamo aiutare i lavoratori italiani, ampliando i programmi di apprendistato, riformando i programmi di formazione professionale e riunendo imprese ed educatori per garantire un’istruzione in classe e una formazione sul lavoro di altissima qualità. Impensabile che il piano di riforme richiesto dal Consiglio europeo per accedere alle risorse del Recovery fund possa essere presentato dal solo Governo anziché dal Parlamento. Il Parlamento inizi a discutere le riforme necessarie per accedere ai 209 miliardi di euro e non si perda più tempo in chiacchiere: si calendarizzi l’Istituzione di una Commissione parlamentare per le riforme connesse all’utilizzazione di strumenti finanziari, programmi e fondi europei in relazione alla crisi conseguente alla diffusione del COVID-19. E soprattutto non si scambi fischi per fiaschi perché la Commissione che ha chiesto Forza Italia non ha nulla a che fare con la famosa bicamerale in quanto divergono profondamente le finalità. Senza riforme ampie e di vasta portata non arriveranno i miliardi di euro dall’UE. La Lega di Salvini se ne faccia una ragione: la smetta con la politica dei NO e si assuma le responsabilità della mancata opportunità di varare una stagione di riforme necessarie al Paese per tornare a crescere e ad essere competitivo”.