(AGENPARL) - Roma, 7 Agosto 2020(AGENPARL) – Roma, venerdì 7 agosto 2020 – In Uno studio medico realizzato in Core del Sud sul Coronavirus ha messo in rilievo che su 303 pazienti il 29% degli individui infettati non hanno mai sviluppato sintomi, gli asintomatici mostravano possedere dentro di sè tanti virus quante sono le persone sintomatiche.
Lo studio, condotto da Seungjae Lee della Soonchunhyang University e pubblicato giovedì sulla rivista americana Jama Internal Medicine, si è concentrato su un focolaio di contaminazione in un gruppo religioso sudcoreano a Daegu, a febbraio. Le autorità avevano deciso di mettere i casi positivi con pochi o nessun sintomo in isolamento in un dormitorio governativo dove medici e infermieri monitoravano meticolosamente i loro sintomi e testavano la loro carica virale regolarmente. Il gruppo era giovane, in media 25 anni. Su 303 persone, 89 non hanno mai sviluppato sintomi, una percentuale del 29%.
Dal momento che le persone sono state rinchiuse fino a quando non si sono dimostrate negative, il personale medico è stato in grado di distinguere i casi pre-sintomatici dai veri casi asintomatici. In effetti, 21 persone inizialmente si sono presentate come positive al coronavirus e senza sintomi, ma alla fine hanno avuto sintomi. Molti studi, testando i pazienti una sola volta, possono confondere i casi pre- e asintomatici. Trovare particelle virali residue nel naso, nella gola o nei polmoni non significa necessariamente che queste persone siano contagiose. Questa è una delle grandi domande della pandemia: fino a che punto i tanti casi asintomatici sono vettori del virus? Da un lato non tossiscono, ma dall’altro non si pongono in isolamento e sono quindi a contatto con altre persone. “È importante sottolineare che la rilevazione dell’RNA virale non è sinonimo della presenza di un virus infettivo e trasmissibile”, asintomatici erano “simili a quelle nei pazienti sintomatici”, avvertono gli autori dello studio. Per capirlo sono necessari ampi studi epidemiologici e sperimentali.