
(AGENPARL) – Roma, 1 agosto 2020 – Lo denominarono Agente Arancio, si trattava di un composto chimico prodotto per conto dell’esercito degli Stati Uniti, dalla Diamond Shamrock, Dow Chemical Company, Hercules, Monsanto, T-H Agricultural & Nutrition, Thompson Chemicals, e Uniroyal ed altre aziende .
Si trattava di un liquido incolore che, al momento del contatto con gli oggetti, colorava di arancio i fusti usati per lo stoccaggio durante il trasporto. Una perfetta arma chimica creata per scopi militari che sarebbe dovuto servire ad “essiccare efficacemente” le foglie della ricca vegetazione vietnamita, per privare i Viet Cong dei nascondigli visibili anche dall’alto. Agente Arancio era una miscela all’incirca 1:1 degli erbicidi 2,4-D (acido-2,4-diclorofenossiacetico) e 2,4,5-T (acido-2,4,5-triclorofenossiacetico). Questi erbicidi furono studiati negli anni quaranta; in agricoltura erano diffusi su vasta scala, in quanto servivano per il controllo e la selezione delle piante a foglia larga. La diffusione dell’uso degli erbicidi iniziò già nel 1947. In quel periodo vennero sperimentati altri erbicidi, utilizzati dall’esercito degli Stati Uniti: l’Agente Blu (acido cacodilico), l’Agente Bianco (miscela 4:1 di 2,4-D e picloram), l’Agente Porpora e l’Agente Rosa. Secondo alcuni resoconti realizzati negli Stati Uniti, si stima che furono sganciate fra il 1961 e il 1975 dagli Usa contro il Vietnam, 14 milioni di tonnellate la quantità di bombe di ogni tipo equivalente di 328 bombe atomiche, ognuna con una potenza pari a quella che cadde su Hiroshima. Il 16 gennaio 1965 il Milwaukee Journal raccontò di un giovane impegnato negli studi di economia agricola all’Università del Minnesota, che una volta arruolato come capitano d’aviazione nell’esercito, usò le nozioni che aveva appreso durante gli studi universitari, spargendo con l’aereo un defoliante che serviva a seccare le fitte foreste tropicali, le risaie, i campi coltivati del Vietnam, per di stanare il nemico e affamarlo distruggendone i raccolti . Si trattava del famigerato Agente Arancio che prese questo nome dalle strisce arancioni sui contenitori dove era immagazzinato; si trattava di una miscela contenente arsenico e diossina, uno dei più potenti e terribili diserbanti, e solo sul Vietnam del Sud ne furono irrorati 44 milioni di litri. La prima autorizzazione all’uso del diserbante per scopo bellico fu rilasciata dal presidente degli Stati Uniti, il democratico John Kennedy. Le prime operazioni che prevedevano l’utilizzo dell’ Agente Arancio iniziarono nel 1961 fino al 1965 e cessarono nel 1971, a causa delle numerose proteste a livello globale, e negli stessi Stati uniti. I due erbicidi utilizzati per creare l’Agente arancio inizialmente non sarebbero stati in grado di persistere più a lungo di alcune settimane nell’ambiente esposto alla luce solare, ma fu la combustione quei principi chimici che produssero una reazione che diede origine a un sottoprodotto tossico chiamato 2,3,7,8-tetraclorodibenzo-p-diossina, nota con l’abbreviazione TCDD.
Secondo gli scienziati, la TCDD, è una molecola fra le più tossiche e pericolose in grado di avvelenare l’ambiente per decenni o addirittura secoli. Un rapporto dell’aprile 2003, finanziato dalla National Academy of Sciences, giunse alla conclusione che, durante la guerra del Vietnam, 3181 villaggi erano stati direttamente irrorati con erbicidi. Secondo il rapporto (HR 2634 IH) del Congresso Americano del 25 Luglio 2011. Secondo lo stesso rapporto si evince che: dal 1961 al 1971, approssimativamente 19.000.000 galloni (359.613.000 litri) di 15 differenti erbicidi, incluso 13.000.000 galloni (49.210.200 litri) di Agente Orange, sono stati spruzzati sulle regioni del Vietnam del Sud. Molti di simili erbicidi, incluso l’Agente Arancio, contenevano un contaminante tossico, conosciuto come diossina. [1]Si stima che circa 2.100.000-4.800.000 di persone Vietnamite erano presenti durante l’irrorazione dell’Agente Arancio e altri erbicidi e che ancora molta popolazione era e continui ad essere esposta al contatto con l’ambiente e il cibo che è stato contaminato, o come i figli delle persone esposte che ora soffrono di malattie e malformazioni. La rivista scientifica Nature ha pubblicato una ricerca della Columbia University, che ha riesaminato Herbs, un archivio dell’esercito Usa, già a sua volta analizzato nel 1974 dalla National Academy of Sciences per verificare gli effetti ecologici delle missioni defolianti e si è venuti a conoscenza che la quantità di diossina rilasciata dall’Agente Arancio sarebbe almeno il doppio di quanto era stato detto fino adesso. Terminata la guerra in Vietnam, migliaia di soldati americani reduci e veterani, cominciarono ad ammalarsi ed a sviluppare patologie alla pelle, all’apparato respiratorio tumori, disturbi gastrointestinali. Molti dei figli concepiti dai soldati nacquero senza arti, o con sindrome di Down e spina bifida. Malgrado ciò, passarono alcuni anni prima che il Dipartimento americano per i diritti dei veterani desse il permesso per finanziare una ricerca medica, che svelasse i motivi per i quali tanti soldati si erano ammalati. Ci vollero molti anni fino al 1984 quando dopo svariate ricerche e prove scientifiche, la Dow Chemical, la Monsanto ed altre industrie chimiche coproduttrici dell’Agente Arancio venissero condannate a pagare danni per quasi 100 milioni di dollari ai reduci malati a causa delle sostanze chimiche utilizzate a loro insaputa. Per quanto riguarda la popolazione Vietnamita, attualmente sarebbero oltre un milione le persone, che tuttora soffrono di patologie o invalidità di vario genere causate dall’uso dell’defoliante che tuttora nascono con malformazioni. La biodiversità in quei luoghi è assai ridotta, il suolo impoverito ed eroso del suolo, le falde acquifere inquinate. Il 31 gennaio 2004, un gruppo vietnamita a favore dei diritti delle vittime, per conto di tre persone colpite, presentò un ricorso e fece una causa presso la Corte Federale di Brooklyn (New York), contro diverse le compagnie statunitensi Dow Chemical e la Monsanto, accusandole come responsabili nell’aver causato lesioni personali, per aver prodotto i defolianti utilizzati nella guerra chimica. L’associazione sosteneva che le aziende fornitrici fossero pienamente consapevoli della pericolosità degli effetti teratogeni e cancerogeni, di Agente Orange e gli altri prodotti forniti all’esercito Usa. Nel 2005 venne respinto il ricorso intentato dalle vittime dell’Agente Orange vietnamite contro le 34 compagnie statunitensi produttrici. Solo nel 2011, il Congresso degli Stati attraverso un decreto del 25 Luglio, Uniti ha deciso di attuare una legge a favore dei veterani americani e dei loro discendenti, colpiti dalla cloracne e da altre malattie legate all’avvelenamento da Agente Arancio, durante la guerra del Vietnam.