
(AGENPARL) – Roma, 06 luglio 2020 – “Un Paese che non sa programmare, che continua a perdere tempo visto e che non è stato in grado di contrastare i devastanti effetti economici dell’epidemia COVID-19 come negli USA, la cui economia ha superato un altro record con l’aggiunta di 4,8 milioni di posti di lavoro nel mese di giugno, portando la ripresa economica a 7,5 milioni di posti di lavoro aggiunti negli ultimi due mesi (questo secondo il rapporto sulla situazione dell’occupazione di giugno del Bureau of Labor Statistics)”.
Lo dichiara Roberto Caon, deputato di Forza Italia.
“Una burocrazia- chiosa Caon – che è il fanalino di coda dell’Europa, infatti siamo penultimi dopo la Grecia. E questo la dice lunga per quanto riguarda ritardi ed inefficienze che bloccano la crescita del Paese e i dieci chilometri di coda in Liguria sono la prova provata della mancanza di programmazione dei lavori che potevano essere realizzati benissimo durante il blocco, anziché occuparsi di modificare quotidianamente l’autocertificazione per gli spostamenti”.
“Mentre nelle economie degli altri Paesi stanno riprendendo vigore – ha proseguito Caon – in Italia avremo un nuovo record che si accinge a conquistare la pubblica amministrazione, ovvero quello di avere più pensionati che dipendenti entro il 2021”.
“L’aspetto centrale e decisivo per far ripartire l’Italia – ha concluso Caon – ha come oggetto, vero e principale, le famiglie e le imprese. I due pilastri che sono sempre stati fondamentali dell’Italia. Servono 30 miliardi per i 15 milioni di lavoratori del settore privato, concedendogli duemila euro per ognuno come rimborso per i danni causati dal Coronavirus e non i vari bonus sulla mobilità (motopattino) o le 500-600 euro come avvenuto in Italia, ma come è stato fatto negli USA. Infine, vanno stanziati 350 miliardi di euro alle imprese intese come commesse (lavoro). Il Recovery found deve andare in questa direzione creando commesse per le aziende, cioè modernizzando il Paese a partire dalle infrastrutture alle telecomunicazioni. Nel frattempo, la Consip si svegli ed esca dal letargo perché è inconcepibile che per predisporre gare di appalto occorrano anni”.