
(AGENPARL) – Roma, 22 maggio 2020 – Ci sono due detti popolari che meritano gran rispetto: “Salutare è cortesia, rispondere è dovere”e l’altro: “Il buon giorno si vede dal mattino”; Bene allora al primo detto diciamo: al saluto del Capo Dipartimento (che percepisce congrui emolumenti mensili derivanti dall’essere il “Capo della Polizia Penitenziaria” come gli altri Capi delle Forze di Polizia) noi ci saremo, con il Vice Segretario Generale della nostra Organizzazione Sindacale Domenico Pelliccia, più calmo e riflessivo in questo momento, perché io, Segretario Generale Giuseppe Di Carlo, sono stanco, non ce la faccio più a sostenere così tanta ipocrisia! Perché carissimi colleghi e iscritti al Sindacato e carissimi colleghi non iscritti che avete gli stessi identici diritti, in questa nostra Nazione, in questa nostra Patria – posto che sia ancora concesso utilizzare tale termine – non è più possibile essere cittadino rispettoso della Costituzione e delle Leggi dello Stato, non è possibile! Non è virtuoso! Non è fruttuoso! Non è riconosciuto! Ed allora al secondo detto diciamo: bisogna essere Caino per poter contare qualcosa, perché la fuori c’è una moltitudine di volontari ed associazioni pronti a difendere Caino. Complimenti alla loro tenacia, vivi complimenti alle loro battaglie. Ma qui non si tratta di visioni di parte, noi che guardiamo anche e soprattutto ad Abele, ai tanti, molti, troppi Abele che la società crea e distrugge in una sequenza interminabile di eventi che sembra siano senza soluzione di continuità, CIASCUNO di noi è tenuto ad adempiere il proprio dovere! Il Dovere oltre il Dovere, niente altro deve animare un uomo delle Istituzioni dello Stato, soprattutto se percepisce uno stipendio che rende (o dovrebbe rendere) inutile il desiderio di ulteriori appannaggi. Pensiamo ad un collega che mediamente percepisce uno stipendio di 1600,00 € dopo anni di servizio e che, ogni giorno, spera di rientrare sano alla propria abitazione, pensiamo ora ai vertici delle Istituzioni dello Stato che, evidentemente, godono di ben altri benefici, bene … ciascuno deve fare la propria parte. Se il Capo Dipartimento ha bisogno di consigli da parte del Garante (che fa il proprio lavoro) e dell’Associazione Antigone o nessuno tocchi Caino … (che svolgono le attività in cui credono fermamente) allora il Capo Dipartimento rinunci per coerenza all’emolumento da Capo della Polizia Penitenziaria, se invece è qui per tentare di dare una direzione a questa Amministrazione ed al Corpo di Polizia che ne rappresenta la colonna dorsale, allora non possono esserci spazi per ipocrisie e speriamo che sia un buon giorno! Il carcere della Speranza non esiste! In Italia non esiste perché le strutture sono pessime, non sono vivibili, non si investe adeguatamente, quando si poteva investire i politici ed i burocrati di Stato le hanno realizzate “d’oro”! Noi siamo sempre stati vicini alle Istituzioni Repubblicane, perché crediamo che tutti devono contribuire alla realizzazione del bene comune, ma se si riesce anche a sfiancare e deprimere uomini che credono nello Stato come noi, allora vuol dire che siamo veramente oltre la frutta, siamo al conto finale, siamo al punto che ci portate a desiderare una distruzione totale affinché vi possa essere una rinascita. Ma che cosa più dobbiamo dire? Non abbiamo più aria nei polmoni, non abbiamo più speranze di vedere un reale dialogo costruttivo, si assiste impotenti alla prevaricazione di una elite minoritaria sulla maggioranza dei cittadini e del benessere della Repubblica. Non riesco neanche a chiudere questa lettera con un saluto formale o di facciata … sono stanco, adulto di età e preoccupato per la generazione come quella dei miei nipoti che si affaccia alla vita in questa nostra povera Patria … quanto sangue buttato per unirla! Quanto poco basta per dividerla profondamente! Specialmente oggi nel giorno del ricordo, Peppino Impastato e i tanti magistrati ed uomini dello Stato che hanno dato la vita per la libertà, per la Giustizia e per la Legge, ricordando tutti i parenti delle vittime, a cui nessuna onlus può restituire i loro cari, tutto questo docet! Ad maiora, e possiamo noi ben dirlo: “Spes Contra Spem”.
Lo dichiara il segretario generale, Giuseppe Di Carlo, della Federazione Sindacati Autonomi Coordinamento Nazionale Polizia Penitenziaria