
(AGENPARL) – Roma, 25 mar 2020 – Sono 6000 i detenuti che potenzialmente potrebbero lasciare il carcere per passare alla detenzione domiciliare. Ma questo “dipenderà da diversi requisiti e variabili (come per esempio, il domicilio idoneo) che dovranno essere accertati dalla magistratura”. Così il ministro della Giustizia, Bonafede sull’impatto del dl, che prevede la detenzione domiciliare per reati non gravi con residuo di pena di 18 mesi. “C’è la disponibilità di 2.600 braccialetti elettronici”. Alle polemiche della Lega replica; “Non è indulto mascherato”