(AGENPARL) – Roma, 17 marzo 2020 – Era chiaro dall’inizio che le principali economie mondiali sarebbero andate in stallo dopo lo scoppio del Coronavirus. Ieri il prezzo del barile era di $ 20.
Le misure di quarantena imposte in Italia, Francia, Spagna, Regno Uniti e in altri Paesi hanno dato il via al campionato mondiale dell’inizio della recessione e del calo del petrolio.
Anche gli Stati Uniti nel giro di pochi giorni cancellazioni scolastiche, sono iniziati i divieti di raccolta di massa e impartite direttive per il telelavoro obbligatori. Le chiusure dei ristoranti sono le prossime. Molto presto gran parte degli USA sarà messo in quarantena come l’Italia.
La Federal Reserve ha ridotto i tassi a quasi zero durante il fine settimana, utilizzando tutte le sue misure per poter uscire dalla recessione economica e dalla crisi finanziaria.
La banca centrale ha inoltre affermato che acquisterà «almeno $ 500 miliardi» in titoli del Tesoro e «almeno $ 200 miliardi» in titoli garantiti da ipoteca.
Il credito in perdita negli Usa come il credito di imposta in Italia farà molto poco per alimentare la domanda quando decine di milioni di persone entreranno in una situazione di «stallo», a causa della chiusura delle attività, dei licenziamenti e dei fallimenti.
Le compagnie aeree sono sulla buona strada per tagliare i voli del 75% per aprile e maggio. Alcuni analisti dichiarato che la domanda di petrolio potrebbe diminuire di 10 milioni di barili al giorno (mb / g) per un periodo di tempo, una contrazione senza precedenti storici, mentre altri si spingono ad ipotizzare un’ulteriore contrazione.
Diversi analisti affermano che i prezzi del petrolio continueranno probabilmente a scendere.
La potenziale perdita di domanda in marzo-aprile può causare scenari che il mondo non ha mai visto finora, proprio quando i produttori dell’OPEC + aprono le porte della nuova offerta al mercato.
Il prezzo del petrolio potrebbe scendere nei prossimi mesi ed arrivare ad un costo marginale di produzione a breve termine per incentivare l’arresto forzato della produzione a livello globale.
La previsione della caduta del prezzo del petrolio costringerebbe immediatamente a interrompere le nuove trivellazioni e quindi la diminuzione degli investimenti all’industria petrolifera.
Oggi, ancora si sta sottovalutando l’impatto della caduta del prezzo del petrolio, causato dal più grande eccesso di petrolio nella storia.
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha cercato di arrestare la caduta del prezzi del petrolio la scorsa settimana annunciando che il Dipartimento dell’Energia avrebbe acquistato petrolio per la Strategic Petroleum Reserve (SPR) per «riempirlo fino in cima».
I prezzi del petrolio sono aumentati venerdì, ma sono diminuiti drasticamente lunedì, cancellando il rialzo.
Le previsioni non sono rosee ed è per questo che oggi lo Stato italiano deve intervenire acquistando le azioni delle società in crisi e rilanciare l’economia prima della grande recessione.
Non solo.
Un paese che fa parte dell’Unione europea e quindi è «protetto» dalla BCE non può fallire – se tale protezione viene effettivamente voluta ed attuata – e chi lo nega semplicemente nega la realtà delle cose.
Oggi in una situazione dell’eurozona molto particolare, oltre alla sospensione del patto di stabilità la strada migliore sarebbe quella di una dichiarazione della BCE con un tetto esplicito sugli spread tollerabili e, contemporaneamente, l’avvio di una forma di debito (eurobond) volto al finanziamento per rafforzare il sistema sanitario e la ripresa economica necessaria per evitare la recessione che è alle porte.
Forse potremmo utilizzare la Banca Europea degli Investimenti i cui titoli potrebbero essere acquistati dalla BCE…
Infine, non sarebbe forse il caso che l’Unione europea fissasse un tetto massimo esplicito per le tasse?
Vediamo cosa partoriranno nei prossimi giorni le menti politiche illuminate europee dopo il Presidente francese Emmanuel Macron che con un tweet annuncia il coordinamento europeo.
Sarebbe quasi scontata concludere con una frase di George Orwell dove «tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri» ma preferisco citare altre sue riflessioni – forse meno conosciute – che sono «in tempi di menzogna universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» o meglio «la guerra è pace, la libertà è schiavitù, l’ignoranza è forza».
Mah. Chissà se aveva ragione Orwell con i tempi che corrono oggi….