
Con riferimento alla concessione per la costruzione del Nuovo Ospedale della Piana di Gioia Tauro con sede in Palmi (N.O.P.) la scrivente Associazione, da tempo costituita per sostenere la realizzazione di tale struttura a seguito del verificarsi di ritardi abnormi con conseguente danno alla popolazione, all’interesse pubblico ed all’erario,
Espone
L’Ospedale è stato previsto e finanziato con Accordo di Programma – Convenzione Ministero/ Regione Calabria fin dal 7 dicembre 2007. Tale accordo-convenzione era stato fatto per contrastare con urgenza lo stato di emergenza socio-sanitaria – economica formalmente dichiarato dal Governo nello stesso anno.
Ad oggi, cioè dopo tredici anni, la Regione non è in grado di indicare con sufficiente certezza in quale data o periodo saranno consegnati i lavori e aperto il cantiere. E’ pertanto gravemente inadempiente rispetto agli obblighi assunti con lo Stato e per il diritto alla salute della popolazione interessata.
L’intero procedimento è caratterizzato da tempi inammissibili. Per l’aggiudicazione della gara si è dovuto attendere fino al 2014 (ben 6 anni) , per la presentazione del progetto definitivo, la cui approvazione è tuttora in corso , si è dovuto attendere fino al 2018 (9 anni e addirittura 4 dall’aggiudicazione); ad oggi, cioè dopo tredici anni, non è ancora conclusa la Conferenza dei Servizi (novembre 2018) nonostante che la legge 241/90 indichi tale conferenza come strumento di semplificazione ed accelerazione: il progetto esecutivo è di là da venire, la validazione/verifica pure, l’apertura del cantiere, dopo tredici anni, è ancora un miraggio.
Anche gli ultimi anni sono stati caratterizzati da tempi inammissibili nonostante si trattasse di attività minime rispetto alle dimensioni dell’opera quali: indagini geognostiche per le quali si è dovuto attendere oltre un anno per una attività tecnica di pochi giorni; rimozione non certo complessa di tuboli agricoli, asseritamente archeologici, che è stata richiesta dalla Sovrintendenza oltre un anno fa ed ancora non è avvenuta, con la conseguenza, fra l’altro, che la conferenza dei servizi non è terminata; non è ancora noto quando si sposterà un traliccio elettrico dal sedime dell’Ospedale; si prospettano ancora bonifiche del terreno che richiederanno, visti i precedenti, tempi non definiti pur trattandosi di attività ordinarie e prevedibili. Si prospettano altre bonifiche ed attività varie che potevano essere sicuramente già effettuate.
Non mette conto di parlare delle fasi successive all’apertura del cantiere: costruzione, dotazione, attivazione per le quali, con questo andamento, c’è da prevedere almeno un quinquennio ulteriore.
La crisi finanziaria della Ditta Tecnis, aggiudicataria del contratto, si è conclusa con il subentro della Ditta D’Agostino dopo una fase di Commissariamento che, tuttavia, non avrebbe dovuto impedire lo svolgimento delle attività preparatorie minime di cui sopra. Tali attività, se espletate per tempo, avrebbero potuto rendere possibile l’insediamento del cantiere senza ulteriori lungaggini.
La popolazione interessata è senza adeguata assistenza ospedaliera, è sfiduciata oltre ogni dire. I danni per il ritardo sono enormi (sul punto si veda l’allegato documento). Peraltro, nel frattempo sono stati chiusi gli altri ospedali (Palmi, Gioia T.) ovvero mantenuti (Polistena) in situazione di grave inadeguatezza. In più occasioni sono state date rassicurazioni ufficiali poi risultate illusorie quali, solo a titolo di esempio: sottoscrizione protocollo di legalità – ottobre 2016, cronogramma 9 marzo 2017 che prevedeva inizio lavori per gennaio 2018, seduta pubblica e perciò solenne presso il Consiglio Comunale di Palmi con promessa di tempi brevi da parte del RUP, Ing. Domenico Pallaria, in data 12 maggio 2018, e così oltre.
A nulla sono valse le innumerevoli proteste tra le quali una grande manifestazione popolare nel maggio 2019 con circa 7.000 persone organizzata dalla Rete delle Associazioni con il Comune di Palmi. È assai prevalente l’opinione pubblica secondo cui “l’Ospedale non si farà mai” e ciò con grave danno all’immagine della Regione che appare incapace di raggiungere il risultato, anche solo intermedio, di apertura del cantiere. Al momento, cioè dopo tredici anni dal finanziamento, non si può neanche ipotizzare il resto che più conta e cioè costruzione, dotazione tecnologica biomedicale, attivazione.
L’ing. Domenico Pallaria, dirigente regionale e Responsabile Unico del Procedimento fin dal 7 ottobre 2013 avrebbe dovuto garantire “il corretto e razionale svolgimento delle procedure”. (Dlgs 18 aprile 2016 n.50 art. 31 lettera “c” codice contratti pubblici), “l’efficacia ed il buon andamento dell’azione amministrativa” (art. 1 legge 241/90 sui procedimenti amministrativi ed art 97 della Costituzione) laddove efficacia significa capacità di produrre l’effetto e i risultati dovuti e buon andamento significa rispetto di tempi ragionevoli ed ancora efficacia ed efficienza.
E’ di tutta evidenza, stanti le circostanze sopra descritte, che tali obblighi sono rimasti gravemente inadempiuti. Ad oggi, peraltro, il RUP Ing. Pallaria risulta assegnato anche ad altro incarico dirigenziale per cui pure sotto questo profilo non appare in grado di assolvere all’impegnativo ruolo di RUP per questa e le altre fasi successive ancora più complesse.
Non esiste un cronogramma affidabile che consenta un controllo sociale dell’azione della Regione (norme sulla trasparenza dlgs 33/2013 – 97/2016). Al contrario vi è uno stillicidio di comunicazioni, aggiornamenti, riserve, condizioni, che rendono scettico anche il più ottimista degli osservatori. Si rende necessario pertanto che venga emesso, ai fini di trasparenza e lealtà nei confronti della popolazione un cronogramma ufficiale che indichi tempi e modi di consegna dei lavori ed apertura del cantiere.
Per tutti i motivi sopra esposti questa Associazione
chiede
1) Che la Regione si impegni ad espletare ogni incombenza necessaria per l’apertura del cantiere al massimo entro il 30 settembre prossimo venturo, data ritenuta congrua considerando la natura degli adempimenti ancora inopinatamente da espletare e dei gravi ritardi fin qui verificatisi.
2) Che in conseguenza l’apertura del cantiere, con le maestranze al completo, avvenga come termine massimo il 1° ottobre del corrente anno.
3) Che l’incarico del Responsabile Unico del procedimento fino ad oggi affidato all’Ing. Domenico Pallaria, venga revocato ed affidato ad altro soggetto in possesso dei requisiti di legge.
4) che vengano inserite nel più breve tempo possibile le pregresse e le future informazioni sul procedimento nella Sezione Trasparenza per l’accesso civico al Sito Web regionale sulle grandi opere e, segnatamente, sul Nuovo Ospedale della Piana. Allo stato tale sezione sul NOP è completamente vuota e perciò in violazione dei decreti legislativi sulla trasparenza 33/2013 e 97/2016) (News&Com)