
(AGENPARL) – Roma, 18 febbraio 2020 – L’uomo della svalutazione della lira e della sterlina del 1992, il democratico George Soros ha scritto al Financial Time chiedendo Mark Zuckerberg e Sheryl Sandberg di lasciare Facebook, sostenendo che la piattaforma social sta aiutando a rieleggere Donald Trump.
La lettera aperta di Soros arriva proprio mentre Zuckerberg incontra i commissari Vestager, Breton e Jouriva e mentre il Ceo pubblica un documento chiedendo un regolamento per la piattaforme Internet diverso dalle norme esistenti che disciplinano i media e le società di telecomunicazioni.
Soros ha criticato Facebbok perché offusca i fatti e “il signor Zuckerberg sembra essere impegnato in una sorta di accordo di mutua assistenza con Donald Trump che lo aiuterà a essere rieletto”
Soros incalza “Facebook non ha bisogno di aspettare che i regolamenti governativi smettano di accettare qualsiasi pubblicità politica nel 2020 fino a dopo le elezioni del 4 novembre. Ripeto la mia proposta, Mark Zuckerberg e Sheryl Sandberg dovrebbero essere rimossi dal controllo di Facebook”.
Facebbok, come già detto, ha anche pubblicato un documento sulla regolamentazione dei contenuti questa settimana, che stabilisce linee guida su come potrebbe funzionare la regolamentazione sui contenuti online.
Le quattro sfide che identifica sono:
in che modo la regolamentazione dei contenuti può ridurre il linguaggio dannoso preservando la libera espressione?
come dovrebbe la regolamentazione migliorare la responsabilità delle piattaforme Internet?
la regolamentazione dovrebbe imporre alle imprese di Internet di raggiungere determinati obiettivi prestazionali?
la regolamentazione dovrebbe definire quali contenuti dannosi dovrebbero essere vietati sulle piattaforme Internet?
Anche Margrethe Vestager, vicepresidente esecutivo della Commissione europea per gli affari digitali, ha incontrato Mark Zuckerberg.
Dovrà presentare piani su come l’UE competerà con gli Stati Uniti e la Cina sulla tecnologia dell’intelligenza artificiale alla fine di questa settimana.
Il mondo sta cambiando e deve affrontare nuove sfide globali molto urgenti. Incombe la crisi economica, la questione dell’immigrazione e la profonda sfiducia nelle istituzioni a livello internazionale che stanno ridisegnando nuovi equilibri e il sovranismo minaccia questi assetti.
E’ indubbiamente un periodo rivoluzionario dove è in atto una scomposizione degli assetti internazionali. E chi ha deciso finora non vuole cedere il bastone del comando.