
(AGENPARL) – Roma, 14 febbraio 2020 – Se qualcuno ancora pensa che il metallo più raro al mondo sia l’oro, a causa della sua preziosità, potrebbe rimanere deluso dal fatto che esistono metalli molto più rari e, anche molto, più preziosi.
Secondo la definizione della IUPAC, le terre rare (in inglese “rare-earth elements” o “rare-earth metals”) sono un gruppo di 17 elementi chimici della tavola periodica, precisamente scandio, ittrio e i lantanoidi. Scandio e ittrio sono considerati “terre rare” poiché generalmente si trovano negli stessi depositi minerari dei lantanoidi e possiedono proprietà chimiche simili.
Ora ci sono 16 metalli in totale che formano gli elementi strategicamente critici delle terre rare del mondo – e la Cina controlla l’offerta di ognuno in quanto detiene il 96% della produzione.
Ovviamente, nel grande Risiko mondiale, chi controlla questi elementi che si trovano nelle terre rare ha un peso specifico non indifferente perché questi metalli rappresentano la spina dorsale non solo della tecnologia esistente ma soprattutto di quella futura.
Ora mentre alcuni giocatori pensano a giocare nella grande battaglia del petrolio e del gas, Pechino è impegnata a controllare il monopolio dei metalli strategici più preziosi. E uno di questi metalli cruciali è il cesio, vale fino al doppio del prezzo dell’oro e ci sono solo tre miniere di produzione nel mondo e tutte sono controllate dalla Cina.
A questo punto la domanda è se in questo gioco mondiale c’è la possibilità di sganciarsi dal monopolio cinese per quanto riguarda il cesio.
Nell’agosto 2018 a West Joe Dyke (Ontario- Canada) è stato scoperto, mentre si stava scavando una miniera di litio, il cesio di alta qualità in sei filoni.
Quindi, l’attenzione si è spostata sulla promessa del nuovo cesio critico nordamericano e non più su quello cinese.
Ma quanto è strategico il cesio? Il cesio è estremamente raro a livello globale, tanto è che nel maggio del 2018, il Dipartimento degli Interni degli Stati Uniti ha incluso litio, cesio e tantalio nella sua lista di minerali critici. E la perenne guerra tecnologica del dominio globale non può essere vinta senza questi metalli, quindi chiunque li controlli ha il sopravvento.
Il cesio è descritto dall’Istituto tedesco per i metalli strategici (ISE) come “il più elettropositivo di tutti gli elementi stabili nella tavola periodica” e il più pesante dei metalli stabili.
Il cesio può trovarsi liquido a temperatura ambiente. Il cesio reagisce in maniera esplosiva a contatto con l’acqua fredda e perfino con il ghiaccio a temperature al di sopra di −116 °C.
I laboratori utilizzano composti di cesio per la chimica organica strategica ed anche nelle radiazioni a raggi X per trattamenti contro il cancro.
L’elenco delle applicazioni commerciali e industriali è lungo e vario, infatti come gli altri elementi del gruppo 1, il cesio ha una grande affinità per l’ossigeno e si usa come “getter” nei tubi a vuoto. Si usa nelle celle fotoelettriche, come catalizzatore nell’idrogenazione di alcuni composti organici. Gli isotopi radioattivi di cesio si usano in medicina per trattare alcuni tipi di cancro. Il fluoruro di cesio è largamente usato in chimica organica come base e come sorgente di ioni fluoruro anidri. Il formiato di cesio è usato come lubrificante nella perforazione delle rocce. Isotopi del cesio sono impiegati negli orologi atomici. Questo metallo è stato usato anche in astronautica per sistemi di propulsione a ioni per sonde spaziali.
Resta il fatto che comunque la gran parte della domanda di cesio proviene dall’industria petrolifera e del gas, che utilizza salamoie di formiato di cesio nei fluidi di perforazione per prevenire esplosioni in pozzi ad alta temperatura e sovrapressurizzati.
In termini di dominio mondiale, il cesio rappresenta la chiave. Basta pensare agli orologi atomici disponibili in commercio che misurano il tempo ed è fondamentale per l’infrastruttura per la trasmissione dei dati di reti mobili, GPS e Internet. Gli orologi al cesio hanno una precisione di circa 1 secondo in 20 milioni di anni.
E ciò significa che ha anche una serie di applicazioni nel settore della difesa, inclusi i rilevatori a infrarossi, l’ottica, gli occhiali per la visione notturna e molto altro ancora.
Ad alti livelli di purezza, usando il prezzo del 2018 per il 99,98% di metallo puro al cesio, vale circa $ 79 al grammo – il doppio del prezzo di un grammo d’oro.
La maggior parte degli usi ha richiesto il 98% di cesio puro, che è stato fissato a circa $ 39 per 25 grammi nel 2018, perché è difficile ottenere un prezzo sul mercato mondiale del cesio in quanto non c’è scambio di questo metallo strategico.
E’ chiaro che in un ipotetico scenario plausibile che potrebbe vedere la Cina addirittura chiudere le esportazioni di cesio, le prospettive potrebbero essere seriamente preoccupanti per l’industria americana arrivando fino ad ostacolare lo sviluppo delle attrezzature militari critiche e arrestare come già detto lo sviluppo della tecnologia. E questo è esattamente il motivo per cui questo raro metallo è stato lasciato fuori – guarda caso -dagli elenchi di Washington nella guerra commerciale con Pechino.
Da sottolineare che la Cina ha dominato le terre rare dagli anni ’90 con il potere in questo settore che compete con l’OPEC per il petrolio, anche se non fa notizia come il petrolio e il gas.
Nel 2010, la Cina ha ridotto le esportazioni, innescando l’aumento vertiginoso del prezzo in tutto il mondo a causa della natura critica di questi metalli per l’industria tecnologica. E ciò ha svegliato Washington dal suo letargo.
La prossima mossa di Pechino, secondo il Wall Street Journal, sarebbe quella di manipolare il mercato in modo che gli elementi delle terre rare (RRE) risultassero più economici in Cina che fuori dal paese. Ciò ha spinto alcuni importanti produttori e industrie tecnologiche a creare stabilimenti in Cina, dove potevano ottenere forniture a un costi inferiori.
In tutto il mondo, ci sono solo tre miniere di pegmatite in grado di produrre cesio: una è la miniera di Tanco in Manitoba, la seconda è la miniera di Bitika nello Zimbabwe e la terza è la miniera di Sinclair in Australia. E sono controllate tutte dalla Cina, al di là dei propri confini, e praticamente detiene il monopolio di questo prezioso elemento
Ciò significa che questo Risiko globale dell’accaparramento delle risorse, la produzione di cesio non è solo di proporzioni strategiche, ma è bloccato.
L’unica società nella catena di fornitura del cesio in questo momento è cinese, e una delle uniche aziende sul radar per potenziali forniture commerciali di cesio in Nord America è la canadese Power Metals Corp.
Ecco perché, finalmente, nel dicembre 2019, gli Stati Uniti e il Canada hanno concordato una strategia per ridurre la necessità di metalli delle terre rare estratti o controllati dalla Cina.