
(AGENPARL) – Roma, 20 nov 2019 – “Ma secondo almeno 15 testate giornalistiche, lo sono: e’ un caso di fango mediatico costruito ad arte. Nessuno di questi giornalisti mi ha contattato per verificare la notizia….quindi…o hanno tutti letto l’ordinanza e si sono trasformati in magistrati di indagine, violando il segreto istruttorio, oppure si sono inventati una fake news per screditarmi. Faceva gola uscire con una notizia bomba: un consigliere regionale del M5S, uno dei più talebani, lo stesso che si è azzardato a denunciare pochi giorni fa addirittura Nicola Zingaretti, è indagato in una vicenda di corruzione nella Sanità. Proprio lui!
I giornali per queste cose ci vanno a nozze. Se non c’è la notizia, se la inventano di sana pianta.
Con i miei legali sto procedendo ad una RICHIESTA DI RETTIFICA ai sensi dell’art. 8 della Legge n.47/48, per ogni testata giornalistica che ha dichiarato che “Davide Barillari è indagato”.
Per essere ancora più chiaro, io non ho commesso alcun reato e al momento non c’è nessun atto ufficiale che testimoni il mio coinvolgimento penale in questa vicenda. Ho sempre lavorato in maniera corretta e per il bene della comunità, anzi ho sempre combattuto ogni tipo di corruzione o malaffare. I miei atti, le denunce contro la malasanità pubblica e privata, tutto quello che ho fatto come Consigliere Regionale del M5S in 6 anni lo dimostrano alla luce del sole e senza ombra di dubbio.
Lo ribadisco ancora una volta e con fermezza perché non è mia intenzione essere travolto da questo fango mediatico che mi stanno buttando addosso”. Lo scrive su Facebook Davide Barillari