
(AGENPARL) – Roma, 09 Ottobre 2019 – In Ecuador continuano le proteste e gli scontri contro il governo del presidente Lenin Moreno, in seguito alla decisione di eliminare il contributo statale per benzina e diesel, facendo così aumentare i prezzi del carburante in modo considerevole. Il presidente Lenin Moreno, nei giorni scorsi, aveva in tal senso siglato un accordo con il Fondo Monetario Internazionale da $4.2 miliardi . Le proteste anti-governative che proseguono da sei giorni, hanno convinto il capo dello stato a spostare il suo quartier generale a Guayaquil. L’ Assemblea Nazionale, è stata invasa e distrutta da una folla di manifestanti inferociti. Il Parlamento è sospeso da giovedì e non è stata organizzata nessuna assemblea; all’ interno degli uffici pubblici il personale è assente. Ieri mattina è stata annunciata la cancellazione dell’agenda della commissione politica. I membri della Polizia Nazionale hanno utilizzato gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti entrati nell’edificio per un paio di minuti prima di essere respinti; Altri scontri violenti si registrano a Quito. A pochi chilometri dall’Assemblea, a nord del centro della città, sono in corso altri scontri, i cittadini hanno tentato di raggiungere José Tuárez , ex presidente del Consiglio di Partecipazione. Sono in corso atti di guerriglia urbana, da parte di gruppi non ben identificati, sebbene vi siano indigeni ripresi dalle telecamere dei media, la maggior parte degli atti di vandalismo sono stati compiuti anche da altri manifestanti. Non è chiaro se la protesta venga aizzata per strumentalizzare politicamente la protesta ed incolpare una fazione ben precisa. Il leader Luis Vargas ha persino testimoniato che gli indigeni sono arrivati in città ??guidando dei camion ed anche altri mezzi di trasporto.Si registrano gravi i danni alle attività private e beni pubblici, numerose le devastazioni contro negozi compiute da infiltrati, che stanno beneficiando del disordine per saccheggiare attività e negozi. Un gruppo di indigeni in realtà ha protestato presso il parco di El Arbolito da luogo di ritrovo. La Confederazione delle nazionalità indigene dell’Ecuador (Conaie) si era riunita lunedì scorso nell’Agorà della Casa della cultura ecuadoriana (CCE). Durante le proteste, i gruppi indigeni hanno dato fuoco agli alberi nel parco di Quito.
Gli studenti di Medicina della Università Centrale hanno curato e soccorso alcuni feriti durante le proteste. Un numero considerevole di cittadini ha offerto loro bevande, cibo e persino materassi in modo da poter riposare di notte. Alla periferia della Casa della Cultura, i suoni delle vuvuzelas e le proteste contro le misure economiche del governo si sono proseguite quasi senza sosta durante tutta la notte. Molti indigeni sono giunti a supporto degli altri dalle province settentrionali, ed i rappresentanti di Imbabura li hanno ricevuti e acclamati. La polizia ha proseguito il pattugliamento delle strade e proceduto ad arrestare i manifestanti più violenti. L’ex presidente del Citizen Participation Council che voleva partecipare alla protesta è stato cacciato dai manifestanti , che lo hanno picchiato e costretto a fuggire. Nel tardo pomeriggio, le proteste sono si sono intensificate verso il centro storico. Sono state attaccate anche le caserme e gli uffici giudiziari. Attualmente sono state bloccate le strade principali della Sierra Norte , Centro , Austro e Santo Domingo . Ad Ambato e Pastaza proseguono i saccheggi. I membri della comunità di Pasa , San Fernando, Llangahua e altre aree del Tungurahua hanno posto sotto sequestrato gli impianti di trattamento dell’acqua potabile di Ambato, danneggiando gli impianti che riforniscono la città .Sono state attaccate cabine di controllo. Secondo quanto riferito dal ministero dell’Energia e delle risorse naturali non rinnovabili il funzionamento della centrale idroelettrica di Pucará è stato interrotto nel vicino cantone di Píllaro. Gli abitanti delle comunità hanno invaso le strutture. Chimborazo ha il 100% delle sue strade chiuse al traffico. Più a sud, inAzuay , a differenza dei giorni precedenti, le proteste di martedì 8 ottobre 2019 sono state pacifiche a Cuenca. I cittadini chiedono al governo che venga revocata la decisione di togliere il sussidio per il carburante il cui prezzo è salito in modo considerevole. Nel nord del paese, gruppi di manifestanti hanno bloccato le strade Ibarra-Otavalo-Cajas e Ibarra-Zuleta-Cayambe . A Ibarra i manifestanti hanno chiuso diverse strade gettando chiodi sulle carreggiate(“miguelitos”), al fine di danneggiare le gomme delle auto, per bloccarne la circolazione. A Guayas , le strade di Durán ieri apparivano deserte. Il National Unity Bridge è stato chiuso dalle 19:00 di lunedì, come misura di sicurezza per impedire l’ingresso dei manifestanti. Personale delle Polizia e Forze Armate hanno cercato di controllare le persone, che hanno reagito, attaccando tre stazioni di benzina.
A La Primavera I e El Recreo I Etapa, si sono registrate numerose rapine iniziate all’alba , secondo i testimoni, di elettrodomestici e saccheggi di negozi di alimentari deserti. A Santo Domingo de los Tsáchilas , un gruppo di indigeni della Sierra hanno chiuso la strada Santo Domingo-La Concordia , presso il mercato all’ingrosso . A Manabí , le proteste sono iniziate alle 08:00. I tassisti hanno partecipato al corteo, organizzando carovane di proteste a Manta e Portoviejo impedendo il regolare servizio di trasporto pubblico degli autobus urbani I terminali sono stati chiusi.