
CATANZARO Enzo Ciconte taglia anche l’ultimo, anche se da tempo debolissimo, cordone che lo legava al Pd, dimettendosi ufficialmente anche dal gruppo democrat al Comune di Catanzaro per aderire al Misto. Lo ha comunicato lo stesso Ciconte alla presidenza del Consiglio comunale e al suo ormai ex capogruppo, Lorenzo Costa, che per lui peraltro, in apertura dei lavori odierni del Consiglio comunale del capoluogo, ha speso belle parole, sul piano personale e politico.
Ciconte, vicepresidente del Consiglio regionale che già aveva lasciato ufficialmente, una settimana fa, il gruppo del Pd alla Regione dopo peraltro un’autosospensione lunga un anno, è quindi intervenuto per spiegare i perché di questa sua decisione. «Ho sollevato da tempo – ha detto Ciconte intervenendo in Consiglio comunale – delle questioni con riferimento all’azione del gruppo del Pd ma non ho mai ricevuto risposta. Ho posto, in modo trasparente, alcune questioni, come il fatto che il gruppo consiliare regionale del Pd non si è mai riunito prima delle sedute, e non si era mai riunito per parlare di problemi della Calabria. Come soldatini noi consiglieri regionali dovevamo votare le pratiche ci venivano date dalla Giunta regionale e che ci venivano passate attraverso il capogruppo regionale. Chi mi conosce sa che non accetterei da nessuno una cosa del genere. Poi, dicevo anche al presidente della Regione di cercare ripristinare un momento di condivisione di tutti i progetti politici regionali, ma anche su questo non ci siamo mai visti».
Ma Ciconte non si ferma e guarda avanti, lanciando lo sguardo alle prossime Regionali: «A distanza di un anno mi sembra logico che qualsiasi individuo, dotato di un minimo di dignità e di correttezza istituzionale, non poteva che rassegnare le dimissioni, al di là se poi qualcuno ventila alcuni processi o alcuni passaggi. Oggi voglio comunicare che ho costituito un’associazione, “Calabria delle idee”, insieme a molti amministratori dell’area centrale della Calabria, da Catanzaro, Cotone, Vibo Valentia, Lamezia Terme, circa 50 amministratori che vogliono rimanere in campo per stimolare le istituzioni, regionali, territoriali, comunali, a fare meglio le cose per la Calabria. In Calabria – ha concluso Ciconte – ci sono grandi energie e grandi positività, e dovremmo tutti sforzarci di dare il meglio di noi stessi». Ed è già la domanda classica: Ciconte dove e con chi andrà?