MAIDA Le vie di Maida sono un vero e proprio dedalo, strettoie che si inerpicano verso l’alto raggiungendo il culmine in quello che fu uno dei tanti castelli che testimoniano la sostituzione dei bizantini con i guerrieri normanni.
A Maida soggiornarono tanto i furbi “guiscardi”, quanto l’incallito cacciatore Federico II. Questo piccolo centro della provincia di Catanzaro ha, insomma, una storia millenaria e lo testimoniano la sua posizione, il suo aspetto attuale, le Chiese e i tanti palazzi nobiliari (sono circa 20) che narrano come e quanto Maida fosse – in uno con Nicastro – borgo di riferimento per i tanti casali che sorgevano nella Piana di S. Eufemia e sulle colline che la guardano. Senza trascurare che una parte della comunità maidese è di tradizione e cultura arbereshe e qui il 16 luglio del 1806 si consumò – durante la controrivoluzione borbonica – un’epica battaglia tra francesi e inglesi con questi ultimi che risultarono vincitori ed oggi “Maida Vale” è anche una zona centrale di Londra, un nome scelto dai cittadini londinesi per celebrare Maida e le gesta dei soldati inglesi qui guidati dal leggendario Sir John Stuart.
Valorizzare questa straordinaria storia ed intervenire per recuperare e restaurare le sue testimonianze non è cosa semplice, renderla conosciuta è invece una via più percorribile soprattutto se la scelta ricade sulla possibilità di unire storia, tradizioni ed identità con le esperienze enogastronomiche e con quei prodotti agroalimentari che sono – sempre di più – efficace veicolo di promozione territoriale.
Sulla base di questa premessa a Maida l’amministrazione comunale ha organizzato la prima edizione de “Le vie dell’olio”, una manifestazione il cui intento è stato quello di unire la conoscibilità di un prodotto che qui è di straordinaria qualità ed abbondanza con un percorso di esperienza enogastronomica, culturale e storica.
Per il giovane sindaco di Maida, Salvatore Paone, «non è stato semplice organizzare questa iniziativa e tuttavia la presenza di tante persone che stupite percorrono ed ammirano le vie del centro storico ci restituisce una sensazione piena, quella di aver scelto la strada giusta».
«È stato uno sforzo significativo – ha aggiunto – abbiamo voluto coinvolgere le aziende locali, dare merito a produzioni agroalimentari di straordinaria qualità, rendere il centro storico godibile, disseminare lungo il paese concerti ed attrazioni con presentazioni di libri e convegni tematici sull’olio. E poi abbiamo anche voluto fare qualcosa che per noi è decisamente importante, abbiamo aperto il portone di Palazzo Vitale e mostrato il suo accesso; è un edificio imponente di proprietà pubblica che purtroppo versa da tempo in totale abbandono. Recuperarlo è arduo, occorrono ingenti risorse ma pensiamo che mostrarne il profilo e la consistenza sia il primo passo di un percorso che magari sarà lungo ma sicuramente percorribile».
«Le “Vie dell’olio” sono state un successo – conclude – merito certo dell’amministrazione comunale che ha lavorato intensamente ma merito soprattutto di chi, aziende, volontari, cittadini, hanno colto e condiviso lo spirito della manifestazione. È stata la prima edizione e ce ne saranno delle altre che arricchiremo anche sulla base dell’esperienza che abbiamo vissuto».
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