(AGENPARL) – Roma, 26 giugno 2022 – Il primo ministro irlandese ha dichiarato che si aspetta un inverno “difficile” poiché le forniture energetiche in tutta Europa iniziano a diminuire.
Il pubblico irlandese sta attraversando un inverno “difficile” quando si tratta di approvvigionamento energetico, secondo quanto riferito dal primo ministro pro-UE del paese, Micheál Martin, con la mancanza di gas e petrolio russi.
L’avvertimento di Martin arriva quando il Parlamento europeo approva un ulteriore inasprimento delle regole sulle emissioni di carbonio del blocco, una mossa che comporterebbe ulteriori difficoltà alle famiglie e alle imprese europee.
Secondo un rapporto dell’Irish Examiner, il Primo Ministro ha riconosciuto che la popolazione avrebbe dovuto affrontare ulteriori difficoltà significative, ma ha affermato che il suo governo non avrebbe agito per alleviare la questione per paura di un peggioramento dell’inflazione.
«L’inverno sarà difficile, in particolare sul fronte energetico», avrebbe affermato il Primo Ministro, sostenendo anche che le autorità non potrebbero «inseguire l’inflazione di mese in mese» con misure di emergenza.
«Sappiamo dagli anni ’70 cosa succede se si tenta di inseguire l’inflazione», ha affermato Martin. «Ottieni il secondo e il terzo ‘round’ di inflazione che durano per un periodo molto più lungo».
Invece, il politico di Fianna Fáil ha affermato che il governo cercherà di alleviare i problemi con vari mezzi mentre redigerà il bilancio annuale del paese, che dovrebbe aver luogo a ottobre.
Mentre molti all’interno dell’élite dirigente irlandese sembrano abbastanza felici di aspettare fino all’autunno per iniziare ad agire sulla crisi del costo della vita che sta affrontando il paese, molti appartenenti all’opinione pubblica stanno probabilmente perdendo la pazienza con le autorità statali poiché diventa sempre più difficile permettersi beni e servizi essenziali.
Anche prima dell’inflazione l’Irlanda era già considerata uno Stato tra i più cari dell’Unione Europea secondo i dati recentemente pubblicati dall’agenzia di statistica europea Eurostat, mentre l’inflazione nel paese ha anche iniziato a superare la crescita economica.
L’Irlanda non è l’unico paese dell’Eurozona in condizioni estremamente difficili, con la Germania dipendente dal gas russo in serie difficoltà dopo che Mosca ha deciso di ridurre drasticamente l’offerta energetica.
Nel complesso, i tassi di crescita all’interno dell’unione monetaria sembrano ora essere in pericolo, con i dati di previsione raccolti dall’organizzazione di informazioni finanziarie S&P Global che rivelano che la crescita dell’Eurozona ha toccato il minimo a giugno.
Nel frattempo, il capo della banca centrale dell’Unione Europea, Christine Lagarde, ha iniziato a suonare campanelli d’allarme economico, affermando che i mercati dell’euro potrebbero presto assistere a un calo “brusco” e “disordinato” del prezzo degli asset.
«Sebbene la correzione dei prezzi delle attività sia stata finora ordinata, il rischio di un ulteriore e forse improvviso calo dei prezzi delle attività rimane grave», ha affermato lo zar bancario, osservando che i rischi per la “stabilità finanziaria” sono aumentati dall’inizio del 2022.
Ed in Italia quando iniziamo a fare un dibattito serio sulle prospettive? Ah, a saperlo…