(AGENPARL) - Roma, 9 Dicembre 2025(AGENPARL) – Tue 09 December 2025 Comunicato stampa
Presentata l’indagine promossa nell’ambito del Premio “GenP – Giovani che partecipano”: nuova iniziativa di Acri che premia le organizzazioni non profit che promuovono la partecipazione giovanile e coinvolgono gli under 35 nei loro organiGiovani e Terzo settore, solo il 7,1% degli enti è guidato da under 35. Ma la loro leadership è più radicata e paritaria
Annunciati oggi i 3 vincitori dell’edizione 2025: sono Univox (Bari), Lo Snodo (Erba – Co), Congerie (Montecassiano – Mc)Sono stati selezionati tra oltre 400 progetti candidati da tutta ItaliaLeader under 35 – Solo il 7,1% degli ETS ha un legale rappresentante under 35
Distribuzione geografica – L’incidenza della leadership giovanile è maggiore nelle regioni meridionali (circa l’8%), in Valle d’Aosta (9,6%) e in Trentino-Alto Adige (11,7%)Ambiti di attività – Gli enti guidati da giovani sono più attivi nel settore Cultura e meno nei Servizi sociali rispetto alla mediaMaggiore equilibrio di genere – Il 59,3% degli ETS guidati da under 35 ha un legale rappresentante donna
Un Terzo settore nuovo – il 74% degli ETS guidati dai giovani è stato costituito da meno di 15 anni, il 46% da meno di 5 anni; l’età mediana degli enti non profit italiani è 17 anni
L’indagine è disponibile sul sito http://www.acri.it/genp25
Roma, 9 dicembre 2025. Solo il 7,1% degli Enti del Terzo settore italiani è guidato da under 35, ma dove questo accade emergono segnali di rinnovamento, maggiore equilibrio di genere e un forte radicamento territoriale. È quanto evidenzia “Verso una nuova leadership del Terzo settore”, l’indagine realizzata da Percorsi di Secondo Welfare, insieme all’Osservatorio Statistico sul Terzo Settore dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, nell’ambito del premio nazionale “GenP – Giovani che partecipano”, promosso da Acri, che premia le organizzazioni non profit che promuovono la partecipazione giovanile e coinvolgono gli under 35 nei loro organi di amministrazione.
Selezionati tra oltre 400 progetti candidati da tutta Italia, sono stati annunciati oggi i 3 vincitori dell’edizione 2025. Si tratta di:
Univox ETS – Bari, per il progetto “BenEssere InCorso”, che promuove il benessere mentale e la prevenzione del disagio giovanile attraverso talk, laboratori e sportelli di supporto psicologico, pedagogico e studentesco;
Congerie APS – Montecassiano (Mc), per il festival-laboratorio “I fumi della fornace”, che intreccia poesia, arti performative e rigenerazione urbana, coinvolgendo artisti, studenti e abitanti in un’esperienza di creazione collettiva;
Lo Snodo – Erba (Co), per il progetto di rigenerazione della stazione ferroviaria di Erba, che è stata trasformata in un laboratorio permanente per promuovere cultura, formazione e socialità.
L’indagine realizzata da Percorsi di Secondo Welfare “Verso una nuova leadership del Terzo settore” offre uno sguardo inedito sulla presenza giovanile nelle posizioni di rappresentanza del non profit italiano, che permette di inquadrare l’iniziativa di GenP in un’analisi basata sul numero complessivo di ETS iscritti al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (134.815 enti iscritti) nel secondo semestre del 2025.
In sintesi, i dati rilevano che nel Terzo settore italiano i leader under 35 rappresentano solo il 7,1% del totale degli enti. Ma la loro presenza è più alta nel Mezzogiorno (circa l’8%, con un picco del 9,7% in Calabria), in Valle d’Aosta (9,6%) e in Trentino-Alto Adige (11,7%). Guidano organizzazioni più attive nel settore Cultura e meno nei Servizi sociali rispetto al totale degli ETS, con un maggiore equilibrio di genere: il 59,3% degli ETS guidati da almeno un under 35 ha una legale rappresentante donna. Inoltre, nel 71% dei casi i legali rappresentanti under 35 provengono dalla stessa provincia in cui opera l’ente. Emerge il profilo di un Terzo settore nuovo, con il 74% degli ETS under 35 costituiti da meno di 15 anni – quasi la metà sotto i 5 anni – a fronte di un’età mediana nazionale di 17 anni.
«Con l’iniziativa “GenP – Giovani che partecipano” – ha dichiarato il presidente di Acri Giovanni Azzone –, Acri intende valorizzare un percorso di rinnovamento già in atto nel Terzo settore, in cui il contributo delle nuove generazioni si affianca all’esperienza delle organizzazioni più mature. L’indagine mostra che, pur essendo ancora minoritaria, la presenza di leader under 35 porta con sé segnali significativi: modelli di governance più inclusivi, un maggiore equilibrio di genere e un forte radicamento nei territori. Gli oltre 400 progetti candidati alla prima edizione rappresentano un patrimonio di idee ed energie che testimonia un desiderio di partecipazione diffuso nel Paese. I tre progetti vincitori esprimono modalità diverse ma complementari di coinvolgere i giovani, promuovendo cultura, benessere e rigenerazione delle comunità. Con GenP vogliamo dare visibilità a queste esperienze e sostenere un dialogo intergenerazionale capace di rafforzare l’impatto del non profit italiano, al cui fianco da 35 anni operano le Fondazioni di origine bancaria, accompagnandolo in una relazione generativa a favore del bene comune».
L’indagine “Verso una nuova leadership del Terzo settore”, curata da Percorsi di Secondo Welfare, è disponibile sul sito http://www.acri.it/genp25. A seguire una sintesi delle principali evidenze.
Pochi leader under 35, ma con geografia inattesa
Il quadro che emerge dall’indagine è uno scenario in cui il 92,9% delle organizzazioni iscritte al RUNTS non ha alcun legale rappresentante under 35 (gli ETS possono avere anche più di un rappresentante legale). L’età media del legale rappresentante è 58 anni e nel 71,3% gli ETS sono guidati da uomini). Su un totale di 134.815 organizzazioni appena 9.602 (il 7,1%) sono guidate da un legale rappresentante under 35. Ma questo dato nasconde una geografia inaspettata: la ricerca rivela che l’incidenza di giovani leader è maggiore nelle regioni meridionali (circa l’8%, con un picco del 9,7% in Calabria), in Valle d’Aosta (9,6%) e in Trentino-Alto Adige (11,7%). Questa evidenza può essere letta insieme a un altro dato cruciale evidenziato dalla ricerca: rispetto al totale dei legali rappresentanti, quelli under 35 più spesso dirigono un ETS attivo nel territorio in cui sono nati. Il legame con il territorio di origine potrebbe essere frutto di una scelta di radicamento e di un investimento nelle proprie comunità di origine; d’altra parte l’indicatore potrebbe anche essere segno del fatto che chi resta nel proprio territorio di origine trova negli ETS strumenti per portare avanti le proprie attività (anche economiche).
Nuova leadership, maggiore equilibrio di genere
I legali rappresentanti under 35 hanno un’età media di 31 anni e nel 71% dei casi sono originari della stessa provincia in cui è attiva l’organizzazione. Gli ETS guidati da under 35, inoltre, nel 59,3% dei casi hanno almeno una legale rappresentante donna (mentre sono solo il 29,7% se si prendono in considerazione tutti gli ETS). È un segnale di un cambiamento culturale profondo: secondo i dati le nuove generazioni promuoverebbero modelli di governance più inclusivi e paritari. L’equilibrio di genere ai vertici diventa la norma, non l’eccezione, mostrando come la partecipazione giovanile possa essere un motore di innovazione non solo per il “cosa” si fa, ma soprattutto per il “come” lo si fa.
Un Terzo settore nuovo
Altro aspetto peculiare è la longevità degli ETS. Mentre l’età mediana degli enti non profit italiani è 17 anni (ovvero costituiti nel 2008), quelli guidati dagli under 35 sono quasi tutti più giovani: il 74% è nato dopo il 2010; il 46% è nato dopo il 2020. All’interno del Terzo settore italiano Millennials e GenZ risultano piuttosto attivi nel dare vita a nuove organizzazioni. L’analisi sembra, infatti, rilevare che l’ingresso dei giovani nel Terzo settore avvenga prevalentemente attraverso la creazione di nuove iniziative, piuttosto che tramite un processo di ricambio generazionale all’interno di organizzazioni già consolidate.
Meno assistenza, più cultura
Quanto ai settori, c’è quasi una perfetta sovrapposizione tra il totale degli enti e quelli guidati dagli under 35. Ci sono solo due importanti scostamenti: le organizzazioni guidate da giovani sono più attive sul fronte della cultura (il 76,2% è attivo in questo ambito, contro il 66,2% del totale degli ETS), ma meno su quello dei servizi sociali (16,2% vs 24,5%).
L’indagine è disponibile sul sito http://www.acri.it/genp25