(AGENPARL) - Roma, 9 Dicembre 2025Il Corpo Forestale dello Stato, storicamente baluardo a difesa dell’ambiente e della natura, si trova oggi a ingoiare un rospo amaro: la militarizzazione coatta imposta dal Governo Renzi ha cambiato radicalmente il suo ruolo, e ciò che ne resta deve assistere a un Natale molto diverso dal passato.
Al CUFA Carabinieri, l’albero di Natale non è più un abete vero, ma un “posticcio” preso in affitto. Una scelta che stride con la tradizione e la storia del CFS, che per anni ha donato abeti di ogni dimensione alle istituzioni e persino alla Santa Sede, realizzando presepi vivaci e curati, nei quali i frutti venivano sostituiti regolarmente e rigorosamente veri.
Oggi, vedere i Carabinieri spendere i soldi dei contribuenti per noleggiare un albero finto e arredare i corridoi con mezzi alberi da parete addobbati con decorazioni prettamente “carabinieresche” fa male. È la testimonianza di una distanza tra la storia di un corpo dedito alla natura e le scelte estetiche di una struttura militare che in questo modo si sente moderna, dove la tradizione sembra sacrificata a favore dell’apparenza.
Il Corpo Forestale, un tempo custode della natura, oggi si ritrova a guardare incredulo: al CUFA Carabinieri, l’albero di Natale è finto e in affitto. Per anni il CFS ha donato abeti veri, curato presepi con frutti naturali e portato la magia del Natale in istituzioni e perfino alla Santa Sede. Oggi? Soldi pubblici spesi per alberi di plastica e decorazioni “carabinieresche” nei corridoi.
La tradizione sacrificata all’apparenza, la natura sostituita dalla plastica. Povera Forestale… che rospo da ingoiare!
Lo dichiara UNFORCED in una nota
