(AGENPARL) - Roma, 9 Dicembre 2025(AGENPARL) – Tue 09 December 2025 *AGENZIA DIRE, COSTA (M5S): «PIENA SOLIDARIETÀ AI GIORNALISTI IN SCIOPERO.
L’INFORMAZIONE È UN PRESIDIO DEMOCRATICO CHE VA TUTELATO»*
Roma, 9 dic. 2025 – «Esprimo la mia piena solidarietà alle lavoratrici e ai
lavoratori dell’agenzia Dire, nuovamente in sciopero oggi per una
situazione che definire drammatica è persino riduttivo. Stipendi pagati a
rate da luglio, arretrati accumulati, un futuro aziendale incerto: questa è
la condizione in cui versano professionisti dell’informazione che ogni
giorno garantiscono un servizio essenziale al Paese. È inaccettabile». Lo
dichiara il Vicepresidente della Camera dei Deputati, Sergio Costa.
«La cronaca della vertenza Dire – prosegue Costa – è un bollettino di
guerra: due anni di contratti di solidarietà, pesanti tagli al personale,
stipendi non pagati e poi recuperati a rate, e ora da agosto retribuzioni
erogate a tranche, con i lavoratori che ricevono appena un terzo del dovuto
ogni mese. Tutto questo mentre continuano a fare il loro lavoro con
professionalità e dedizione».
«L’informazione – sottolinea il Vicepresidente – non è una merce qualsiasi.
È un presidio democratico insostituibile, un servizio pubblico essenziale
che garantisce ai cittadini il diritto costituzionale di essere informati.
Un’agenzia di stampa come la Dire svolge una funzione cruciale nel sistema
dell’informazione nazionale. Lasciare che questa realtà affoghi
nell’incertezza economica significa impoverire la democrazia stessa».
Costa rivolge un appello chiaro: «L’editore deve assumere un impegno molto
più consistente di quanto fatto finora e rispettare i propri obblighi nei
confronti dei dipendenti. Le autorità preposte devono trovare urgentemente
una soluzione ai nodi aziendali ancora da sciogliere. Il Dipartimento per
l’Editoria deve mantenere alta l’attenzione sulla vicenda e riattivare la
convenzione con Palazzo Chigi non appena ci saranno le condizioni, perché
le agenzie di stampa sono infrastrutture strategiche dell’informazione».
«Chiedo inoltre al Governo – conclude Costa – di non voltarsi dall’altra
parte. Il settore dell’editoria e dell’informazione attraversa una crisi
profonda che richiede interventi strutturali, non solo proclami».
*Roberto Malfatti*
*Comunicatore politico e sociale*