(AGENPARL) - Roma, 1 Dicembre 2025(AGENPARL) – Mon 01 December 2025 *Comunicato Stampa *
*Stato di agitazione del personale del Comune di Piove di Sacco: fallito il
tentativo di conciliazione in Prefettura*
*Fp Cgil Padova e Cisl Fp Padova e Rovigo: “Incontro deludente. Manteniamo
lo stato di agitazione. Sorpresi dall’atteggiamento elusorio della Sindaca
Pizzo che ha sempre evitato di entrare nel merito delle questioni da noi
poste”*
Si è concluso senza esito positivo il tentativo di conciliazione tenutosi e
terminato nel tardo pomeriggio di venerdì 28 novembre 2025, presso la
Prefettura di Padova, in seguito alla proclamazione dello stato di
agitazione del personale dipendente del Comune di Piove di Sacco. La
riunione, durata circa un’ora e mezza e presieduta dal Viceprefetto Enrico
Fameli, ha visto la partecipazione della delegazione sindacale composta da
Fp Cgil Padova e Cisl Fp Padova (assente giustificato il delegato della Uil
Fpl Padova per sopraggiunti impegni che ne hanno impedito la presenza) e
della delegazione del Comune, guidata dalla Sindaca Lucia Pizzo e dalla
Segretaria Generale Laura Tammaro.
“La mobilitazione – spiegano Maurizio Galletto della Fp Cgil Padova e
Ettore Furlan della Cisl Fp di Padova e Rovigo – è stata indetta per
richiedere l’applicazione immediata (già a partire dal 2025) dell’Art. 14
del D.L. 14 marzo 2025 n. 25, noto come ‘Decreto PA’ o ‘Direttiva
Zangrillo’. Si tratta di una norma che consente agli Enti Locali di
incrementare il fondo del salario accessorio per i dipendenti, fino ad un
massimo del 48%, al fine di armonizzare il trattamento economico del
personale comunale con quello dei colleghi degli altri comparti della
Pubblica Amministrazione. Vale la pena sottolineare che moltissimi Comuni
della nostra provincia (anche quelli piccoli, praticamente il 99%) hanno
applicato il decreto PA secondo le proprie disponibilità in bilancio ma,
dopo questo incontro, possiamo affermare che evidentemente il Comune di
Piove di Sacco non è nelle condizioni di fare quel che fanno gli altri
comuni”.
“Questo accade – proseguono i due sindacalisti – perché davanti alla
richiesta da parte della maggioranza di lavoratrici e lavoratori, formulata
all’unanimità durante un’assemblea tenutasi il 3 novembre 2025 a RSU e
sindacati, di richiedere l’applicazione del decreto PA, l’amministrazione
comunale di Piove di Sacco, pur avendo in un primo tempo quantificato una
cifra massima di 105 mila euro, ha successivamente rifiutato di stanziare
le risorse per il 2025 chiudendo ogni comunicazione a riguardo. Inevitabile
quindi lo stato di agitazione che ci ha portato al tentativo di
conciliazione in Prefettura”.
“Durante questo incontro – attaccano Galletto e Furlan – abbiamo
innanzitutto lamentato che tale cifra ci è stata presentata in totale
assenza di dettagli, con la quantificazione iniziale assolutamente non
supportata da elementi di calcolo o documentazione tecnico-contabile, cosa
che di fatto ci ha reso impossibile formulare una contro proposta
consapevole. Abbiamo ricordato i due solleciti inviati alla Sindaca, il 5 e
il 19 novembre, senza però ricevere nessuna risposta in merito. Ma di
fronte a tutto questo la replica della sindaca ci ha sostanzialmente
deluso: la mancata applicazione del decreto Pa sarebbe dovuta a difficoltà
tecniche che ne impediscono l’inserimento nel 2025 e l’unica apertura che
ci è stata concessa è stata quella di ‘ragionare del Decreto PA nel 2026’
che però non è il mandato che come RSU e sindacati avevamo ricevuto
dall’assemblea, che era quello di portare a casa qualche risorsa nel 2025.
Per carità: non chiedevamo mica la luna, non abbiamo mai detto di volere il
massimo, ma volevamo venisse dato un segnale ai lavoratori. Segnale che il
Comune di Piove di Sacco si è rifiutato di dare”.
“Di conseguenza – dicono RSU e sindacalisti – lo stato di agitazione rimane
attivo fino alla data del prossimo incontro qui in Prefettura in cui
dovremmo venire convocati per avere notizie del Decreto PA per cui, nel
2026, dovrebbero inserire le risorse. L’auspicio è che tale incontro possa
svolgersi al più presto, magari già a gennaio, e fornire le soluzioni che
portino alla fine dello stato di agitazione. Altrimenti proseguirà e si
intensificherà”.
“Ribadiamo – concludono Galletto e Furlan – la delusione e il rammarico per
il mancato accordo. E, a margine, non possiamo che esprimere il nostro
stupore e disappunto per l’atteggiamento assolutamente elusorio tenuto
dalla Sindaca Pizzo per tutta la durata dell’incontro. Usando una metafora
calcistica, ha sempre buttato la palla in tribuna evitando costantemente di
rispondere nel merito alle questioni da noi poste. Un atteggiamento vago e
sfuggente che ha costretto il Vice Prefetto a ricondurla sui temi in
questione, chiedendole di formulare risposte precise a domande precise.
Purtroppo inutilmente. Speriamo che al prossimo incontro le cose vadano
diversamente”.