(AGENPARL) - Roma, 14 Novembre 2025(AGENPARL) – Fri 14 November 2025 Nota Farnesina – Impegno della Farnesina vergo gli studenti iraniani
Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale è costantemente impegnato a migliorare i processi legati alla trattazione dei visti di studio, consapevole dell’importanza del ruolo della cooperazione culturale e accademica nel rafforzamento dei rapporti tra popoli.
In relazione ad alcuni articoli apparsi su vari organi di informazione relativi a dinieghi di visti a studenti iraniani e alle difficoltà per gli studenti di prendere appuntamento presso l’Ambasciata d’Italia a Teheran, preme segnalare che per l’anno accademico 2025-2026 l’Ambasciata in Iran ha già offerto 4.500 appuntamenti per gli studenti: a parità di forza lavoro, si tratta di circa un quarto in più di tutti gli studenti che hanno depositato domanda di visto l’anno scorso, e quasi il 40% di tutte le domande di visto attualmente raccolte alla Sede. A ciò si aggiunge l’impatto della temporanea chiusura forzata dell’Ambasciata nel giugno scorso, determinata dalle tensioni belliche e dalla fase di guerra tra Iran e Israele: una situazione che ha reso necessario ridurre il personale italiano presente nel Paese e sospendere totalmente le attività consolari per diversi giorni. Nonostante ciò, l’Ambasciata d’Italia è stata tra le prime a riaprire al pubblico e a riprendere il rilascio dei visti dopo gli accadimenti politici che hanno colpito il Paese, dando particolare priorità proprio alla lavorazione delle pratiche di visto per gli studenti.
La domanda di visto per l’Italia risente anche delle politiche sensibilmente più restrittive tuttora adottate da alcuni importanti partner Schengen in materia di visti per studio, sia in termini di requisiti che di numero di domande accettate. Tali scelte – come l’introduzione di un voto minimo obbligatorio per gli studenti iscritti al primo anno o l’accettazione esclusiva di domande per master e dottorati – hanno inevitabilmente deviato verso l’Italia un numero elevato di richiedenti che altrove non avrebbero avuto accesso alla procedura. Del resto, la quasi totalità dei 4.500 appuntamenti sopra menzionati sono stati riempiti in soli otto giorni dall’apertura del portale, circostanza mai verificatasi in precedenza e che conferma una pressione atipica sui nostri servizi consolari.
Inoltre, il Testo Unico sull’immigrazione, che rappresenta la normativa di riferimento per i visti nazionali, quali quello per motivi di studio, dispone l’obbligo di verificare con accuratezza la documentazione sottoposta a corredo della domanda di visto, che comporta i necessari tempi di lavorazione. Si tratta infatti di misure volte a tutelare la sicurezza nazionale e il rischio di immigrazione irregolare.
Si ricorda infine che lo scorso anno la nostra Ambasciata è stata la terza tra i Paesi Schengen per numero di domande ricevute, trattando un volume di richieste nettamente superiore alla media Schengen (9.400 visti per breve soggiorno a fronte di una media di 5.400), confermandosi come una delle Rappresentanze straniere con il più alto carico di lavoro nel Paese.