(AGENPARL) - Roma, 12 Novembre 2025(AGENPARL) – Wed 12 November 2025 **Scuola, la Toscana ricorre al Presidente della Repubblica contro gli
accorpamenti**
/Scritto da Antonio Cannata, mercoledì 12 novembre 2025/
La Regione Toscana impugna davanti al Presidente della Repubblica il
Decreto Interministeriale sul dimensionamento scolastico, che impone 16
accorpamenti per l’anno 2026/2027.
Il ricorso straordinario contro il decreto 124/2025, presentato lunedì
scorso, è stato illustrato stamani dal presidente Eugenio Giani nel corso
di una conferenza stampa a Palazzo Strozzi Sacrati. “L’atto del governo –
ha spiegato – si basa su proiezioni del Ministero che non corrispondono
alla realtà dei fatti e non danno seguito ai precedenti provvedimenti
dell’esecutivo in materia, come la Legge di bilancio 2023 contenente la
disciplina di riforma dell’organizzazione scolastica, che riconoscevano la
necessità di procedere a un dimensionamento della rete facendo riferimento
alla popolazione scolastica effettiva”.
L’impugnazione della Toscana ruota infatti attorno a un elemento
principale: “Una sottostima di ben 8mila studenti rispetto alle
iscrizioni reali comunicate dall’Ufficio scolastico regionale, che rende
errata ed inadeguata la definizione della rete imposta dal Ministero”, ha
fatto notare Giani..
Il decreto, che porta a ridurre da 466 a 450 gli istituti scolastici (che
imporrebbero quindi 4 accorpamenti a Lucca, 3 a Massa Carrara, 3 a Pistoia,
2 a Firenze, 2 a Grosseto, 2 a Siena), calcola una popolazione di 428.679
studenti, ma i dati dell’USR della Toscana aggiornati a maggio scorso,
parlano di 436.671 alunni iscritti.
“Abbiamo deciso con profondo senso delle istituzioni di dare seguito alle
diffide giunte in queste settimane dal Ministero ma questo non significa
che rinunciamo a far valere le nostre ragioni contro un atto illogico e
contraddittorio, che non tutela esigenze, specificità e identità dei
territori”, ha sottolineato il presidente, che lancia un duplice appello
con l’obiettivo di sostenere la posizione della Toscana.
Il primo rivolto alla Province, chiamate a indicare entro il 18 novembre le
scuole che dovrebbero essere accorpate, “affinché seguano quanto deciso
dalla Città Metropolitana di Firenze, che affiancherà la Regione ad
adiuvandum nell’iter del ricorso”. Il secondo diretto ai parlamentari
toscani di tutti gli schieramenti politici per invitarli a “presentare,
in vista della prossima legge di bilancio, emendamenti in grado di
eliminare una corsa alla riduzione del numero degli istituti scolastici che
procura disagio al territorio e dimostra di non investire sulla scuola”.