(AGENPARL) - Roma, 12 Novembre 2025(AGENPARL) – Wed 12 November 2025 6 NOVEMBRE 2025
Centenari,
otto su 10 sono donne
LA LONGEVITÀ
È DELLE DONNE
Al 1° gennaio 2025 i residenti in
Italia che hanno almeno cento
anni sono 23.548, e l’82,6% è
rappresentato da donne; i semisupercentenari (105 anni e più),
sono 724 (la quota di donne sale
al 90,7%). I supercentenari (110
anni e più) sono 19, di cui soltanto
uno di sesso maschile.
ISERNIA E NUORO
GUIDANO
LE GRADUATORIE
DELLA LONGEVITÀ
Al 1° gennaio 2025 la provincia
molisana
presenta
concentrazione più elevata di
centenari (78,7 per 100mila
abitanti), quella sarda, a sua
volta, detiene la più alta quota di
semi- supercentenari (4,6 per
100mila abitanti).
UFFICIO STAMPA
DECANI D’ITALIA: UN
UOMO DI 111 ANNI E UNA
DONNA DI 115
QUASI 9MILA CITTADINI
HANNO 105 E PIÙ ANNI
TRA IL 2009 E IL 2025
Fino a ottobre 2025 il decano
d’Italia ancora in vita si conferma,
anche per quest’anno, un uomo
residente in Basilicata che ha
superato i 111 anni; la decana,
invece, risiede in Campania e, fra
pochi giorni, festeggerà 115 anni.
Nel periodo 2009-2025 ben 8.980
individui hanno superato 104 anni
di età, di cui quasi 8mila donne.
I nomi più diffusi sono Giuseppe
tra i maschi e Maria tra le
femmine.
PIÙ NUBILI CHE CELIBI, PIÙ
CONIUGATI CHE CONIUGATE
LA PROBABILITÀ DI
MORIRE A ETÀ ESTREME
NON HA UN ANDAMENTO
ESPONENZIALE
Fra i semi-supercentenari del
periodo 2009-2025 prevale lo stato
di vedovanza (86% donne e 80%
uomini). Le nubili sono il doppio dei
celibi (12% contro il 6%), mentre gli
uomini coniugati (14%) prevalgono
sulle donne coniugate (1%),
CONTACT CENTRE
contact.istat.it
Come già evidenziato da alcuni
studi internazionali, dopo i 105
anni di età il rischio di morte non
cresce in misura esponenziale,
come si riteneva in passato. I dati
italiani sembrano confermare un
rischio con evoluzione quasi
costante all’aumentare dell’età.
I centenari in Italia
2mila centenari in più tra il 2024 e il 2025
Al 1° gennaio 2025 i centenari1 residenti in Italia sono 23.548 (Figura 1), oltre 2mila in più rispetto all’anno
precedente quando se ne contavano 21.211; quasi l’83% è di sesso femminile. Rispetto al 1° gennaio 2009, quando
erano 10.158, i centenari sono più che raddoppiati (+130%). La crescita in tale periodo non è stata sempre lineare,
in particolare la flessione registrata tra il 2015 e il 2019 si deve all’ingresso tra gli ultracentenari delle generazioni
venute al mondo durante il primo conflitto mondiale, di minore consistenza numerica (Figura 1).
All’inizio di quest’anno, i residenti con almeno 105 anni di età (semi-supercentenari) sono 724, in aumento rispetto
ai 654 dell’anno precedente. L’incremento è dovuto all’ingresso di 382 individui della coorte del 1919 che hanno
più che compensato i 312 decessi avvenuti nel corso del 2024.
Il rapporto di genere tra i semi-supercentenari propende ancora di più a favore delle donne: sono infatti 657 (il
90,7% del totale) contro 67 uomini (9,3%).
I cittadini che, alla stessa data, hanno compiuto almeno 110 anni (supercentenari) sono 19, due unità in meno
rispetto all’anno precedente. A conferma della maggiore longevità femminile soltanto uno di essi è di sesso
maschile.
FIGURA 1. POPOLAZIONE DI 100-104 E DI 105 ANNI E OLTRE AL 1° GENNAIO. Anni 2009-2025, valori in migliaia
popolazione 100-104 anni
popolazione 105 anni e oltre
Popolazione
A dimostrazione che sempre più persone negli anni raggiungono le età estreme della vita, tra il 2009 e il 2025 la
quota relativa di individui che ha raggiunto i 105 anni sul totale della generazione di appartenenza è più che
raddoppiata (Figura 2). Nello specifico, circa 20 individui ogni 100mila hanno raggiunto i 105 anni nella coorte di
nascita del 1903, valore che sale a quasi 50 nella coorte del 1919. Si tratta di un’evoluzione in costante crescita,
tranne un leggero calo che riguarda le coorti della Prima Guerra Mondiale, quando una natalità molto più bassa e
una mortalità infantile più alta hanno fatto sì che il contingente di persone che potesse raggiungere i 105 anni di
età fosse in numero minore.
In attesa del rilascio dei risultati definitivi del censimento (dicembre 2025) i dati che si riferiscono alla popolazione di 100-104 anni sono stimati.
In particolare, la popolazione di tale classe di età superstite viene elaborata applicando alla popolazione censita di 99-103 anni al 1° gennaio 2024
specifiche probabilità per età di sopravvivere un anno. I dati riferiti alla popolazione di 105 anni e oltre sono invece definitivi, afferendo alla
Rilevazione della popolazione semi-super e supercentenaria.
I centenari in Italia
FIGURA 2. RAPPORTO TRA GLI INDIVIDUI CHE HANNO RAGGIUNTO I 105 ANNI E I NATI DELLA STESSA
GENERAZIONE. Coorti 1903-1919, valori per 100mila*
* Al netto degli eventi migratori in entrata e in uscita dal Paese, nell’ipotesi che tale movimentazione abbia comportato un saldo migratorio nullo per le
migrazioni internazionali.
Più nubili che celibi, più coniugati che coniugate tra gli over 105enni
Tra il 2009 e il 2025 sono 8.980 gli individui che hanno superato la soglia dei 105 anni di età, di cui 7.956 donne
(88%) e 1.024 uomini (12%). I nomi di battesimo più diffusi sono Giuseppe tra gli uomini e Maria tra le donne, nomi
legati alla tradizione religiosa che oggi assai raramente si ritrovano nelle nuove generazioni: nel 2023, ad esempio,
il nome Maria è stato scelto solo per lo 0,4% delle neonate, quello di Giuseppe per l’1,3% dei nuovi nati.
I semi-supercentenari sono quasi tutti nello stato civile di vedovanza (86% e 80%, rispettivamente, per donne e
uomini). Le nubili sono il 12%, una quota doppia rispetto a quella dei celibi (6%); le donne coniugate rappresentano
solo l’1% mentre gli uomini coniugati sono quasi il 14%, per effetto della maggiore longevità femminile che porta
più frequentemente gli uomini a trascorrere gli ultimi anni della propria vita ancora con il partner (Figura 3).
FIGURA 3. POPOLAZIONE DI 105 ANNI E PIÙ PER SESSO E STATO CIVILE*. Anni 2009-2025, valori percentuali
Maschi
Femmine
Celibe/Nubile
Coniugato/a
Vedovo/a
* Lo stato civile di divorziato/a non è riportato in Figura in quanto residuale (inferiore allo 0,5%)
Complessivamente, sono 222 gli individui che tra il 2009 e il 2025 hanno oltrepassato i 110 anni di età, di questi
solo 17 sono uomini (8%). Al 1° gennaio 2009, 10 di essi erano in vita, mentre al 1° gennaio 2025 ne sopravvivono
19, circa il doppio, uno solo dei quali di sesso maschile.
Fino a ottobre 2025, il decano d’Italia ancora in vita si conferma, per il secondo anno consecutivo, un uomo
residente in Basilicata che ha superato i 111 anni; tra le donne, la decana d’Italia, risiede in Campania e fra pochi
giorni spegnerà 115 candeline.
I centenari in Italia
PROSPETTO 1. I 10 SUPERCENTENARI PIÚ LONGEVI AL MONDO E IN ITALIA PER ANNI E GIORNI VISSUTI,
SESSO E LUOGO DI RESIDENZA AL DECESSO
MONDO – DONNE
Data di morte
Età alla morte
Paese di residenza
Jeanne Calment
04/08/1997
122 anni, 164 giorni
Francia
Kane Tanaka
19/04/2022
119 anni, 107 giorni
Giappone
Sarah Knauss
30/12/1999
119 anni, 97 giorni
U.S.A.
Lucile Randon
17/01/2023
118 anni, 340 giorni
Francia
Nabi Tajima
21/04/2018
117 anni, 260 giorni
Giappone
Marie-Louise Meilleur
16/04/1998
117 anni, 230 giorni
Canada
Violet Brown
15/09/2017
117 anni, 189 giorni
Giamaica
Maria Branyas Morera
19/08/2024
117 anni, 168 giorni
Spagna
Emma Morano
15/04/2017
117 anni, 137 giorni
Italia
Chiyo Miyako
22/07/2018
117 anni, 81 giorni
Giappone
ITALIA – DONNE
Data di morte
Età alla morte
Provincia di residenza
Emma Morano
15/04/2017
117 anni, 137 giorni
Maria Giuseppa Robucci
18/06/2019
116 anni, 90 giorni
Verbano-Cusio-Ossola
Foggia
Giuseppina Projetto
06/07/2018
116 anni, 37 giorni
Firenze
Marie Josephine Gaudette
13/07/2017
115 anni, 110 giorni
Venere Ires Pizzinato
02/08/2011
114 anni, 252 giorni
Verona
Claudia Baccarini
24/12/2024
114 anni, 72 giorni
Ravenna
Virginia Dighero
28/12/2005
114 anni, 4 giorni
Genova
Maria Redaelli
02/04/2013
113 anni, 364 giorni
Milano
Anna Benericetti
11/12/2019
113 anni, 264 giorni
Forlì
Diega Cammalleri
15/06/2019
113 anni, 235 giorni
Agrigento
MONDO – UOMINI
Data di morte
Età alla morte
Paese di residenza
Jiroemon Kimura
12/06/2013
116 anni, 54 giorni
Giappone
Christian Mortensen
25/04/1998
115 anni, 252 giorni
U.S.A.
Emiliano Mercado del Toro
24/01/2007
115 anni, 156 giorni
Porto Rico
Juan Vicente Pérez Mora
02/04/2024
114 anni, 311 giorni
Venezuela
Horacio Celi Mendoza
25/04/2011
114 anni, 265 giorni
Perù
Walter Breuning
14/04/2011
114 anni, 205 giorni
U.S.A.
Yukichi Chuganji
28/09/2003
114 anni, 189 giorni
Giappone
Tomás Pinales Figuereo
24/09/2020
114 anni, 177 giorni
Rep. Dominicana
Joan Riudavets
05/03/2004
114 anni, 81 giorni
Spagna
Fred Hale
19/11/2004
113 anni, 354 giorni
U.S.A.
ITALIA – UOMINI
Data di morte
Età alla morte
Provincia di residenza
Antonio Todde
03/01/2002
112 anni, 346 giorni
Nuoro
Giovanni Frau
19/06/2003
112 anni, 172 giorni
Sud Sardegna
Arturo Licata
24/04/2014
111 anni, 357 giorni
Valerio Piroddi
18/09/2017
111 anni, 309 giorni
Cagliari
Tripolino Giannini
31/12/2023
111 anni, 133 giorni
Livorno
Giovanni La Penna
28/12/2020
111 anni, 60 giorni
Foggia
Antonio Baldo
28/08/1998
111 anni, 53 giorni
Verona
Salvatore Nardi
02/11/2023
111 anni, 19 giorni
Vibo Valentia
Giovanni Ligato
02/03/2012
111 anni, 13 giorni
Imperia
Domenico Minervino
22/05/1991
111 anni, 12 giorni
Cosenza
I centenari in Italia
A livello mondiale il record di superamento dei 110 anni di età è detenuto oggi, tra gli uomini, da João Marinho
Neto, residente in Brasile (112 anni di età festeggiati da poco) e, per le donne, da Ethel Caterham, residente nel
Regno Unito (116 anni). Si tratta di record del momento, accertati tra le persone che risultano oggi viventi, ma
che in passato sono stati già abbondantemente superati: la donna più longeva al mondo, Jeanne Calment, aveva
122 anni alla data di morte nel 1997 (Prospetto 1).
Nella classifica mondiale dei primi 10 supercentenari, da quando esiste una documentazione ufficialmente
riconosciuta a livello internazionale, vi sono solo donne e l’unica italiana è Emma Morano, vissuta fino a
oltre 117 anni; il Giappone conta ben tre supercentenari fra le donne. Anche nella graduatoria nazionale, ci sono
solo donne fra le prime posizioni e ad Emma Morano, prima nella classifica, seguono Maria Giuseppa Robucci,
deceduta a 116 anni e 90 giorni, e Giuseppina Projetto, deceduta a 116 anni e 37 giorni. Tra gli uomini, il più
longevo al mondo è stato il giapponese Jiroemon Kimura deceduto poche settimane dopo aver compiuto 116 anni.
A livello nazionale, resiste il record di longevità maschile detenuto da Antonio Todde, deceduto alla soglia
dei 113 anni. Dopo di lui, il secondo italiano più longevo è stato Giovanni Frau morto all’età di 112 anni; entrambi
sono sardi sia nella nascita sia nella residenza al decesso.
La Liguria si conferma tra le regioni più longeve
I centenari in vita al 1°gennaio 2025 sono ripartiti sul territorio in maniera eterogenea. In valore assoluto la
presenza più alta si registra in Lombardia (quasi 4mila), Lazio ed Emilia-Romagna (oltre 2mila per entrambe).
In termini relativi, il Molise si colloca in cima alla graduatoria, con circa 61 centenari ogni 100mila residenti
(Figura 4). Tuttavia, a parte questa regione, tenuto conto del suo numero contenuto di centenari, una posizione
preminente in termini di longevità è quella espressa dalla Liguria, la regione storicamente a più forte
invecchiamento del Paese, come evidenzia anche la più elevata età media dei suoi residenti, giunta a sfiorare
i 50 anni. La sua quota di centenari è pari a 59,4 per 100mila residenti al 1° gennaio 2025, davanti a quella del
Friuli-Venezia Giulia (55,4) e della Toscana (49,1). Tra le province, Isernia presenta la più alta concentrazione di
centenari (78,7), davanti a quella di Nuoro (65,5), di Siena e Gorizia (63,5 entrambe). Seguono tre province liguri,
Imperia (61,2), Genova (61,1) e La Spezia (61,0). In Sardegna, oltre a Nuoro, anche la Provincia di Oristano
presenta una concentrazione significativa di centenari (52,7, 18° in graduatoria). Nel loro insieme le due province
sarde, che includono zone della Barbagia e dell’Ogliastra (la cosiddetta “Blue Zone”), testimoniano della estrema
longevità sarda.
Considerando la popolazione semi-supercentenaria, quest’anno è la Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste a presentarne la
maggiore concentrazione, ovvero 2,4 ogni 100mila residenti. Un risultato quello raggiunto dalla regione associato
alla sua piccola dimensione demografica (circa 123mila abitanti), considerando che solo l’anno scorso figurava in
fondo alla graduatoria regionale per incidenza di over-105enni. Al secondo posto, invece, ritroviamo una regione
demograficamente importante come la Liguria (2,3) che precede le Marche (2,0) e la Basilicata (1,9). Con 9 over105enni superstiti e oltre 195mila residenti totali, Nuoro presenta la più alta concentrazione di semisupercentenari tra le province, pari a 4,6 per 100mila abitanti, seguono la Provincia di Ascoli con il 4,5
(corrispondenti anche in questo caso a 9 over 105enni superstiti) e quella di Imperia con il 3,8 (pari a 8 superstiti
over 105enni).
Valori per 100mila residenti
Valle d’Aosta
Liguria
Marche
Basilicata
Emilia-Romagna
Umbria
Molise
Sardegna
Friuli-V. G.
Abruzzo
Piemonte
Bolzano
Toscana
Puglia
Calabria
Veneto
Sicilia
Lombardia
Campania
Lazio
Trento
Campania
Sicilia
Valle d’Aosta
Puglia
Bolzano
Lombardia
Lazio
Veneto
Piemonte
Basilicata
Sardegna
Marche
Calabria
Trento
Emilia-Romagna
Umbria
Abruzzo
Toscana
Friuli-V. G.
Liguria
Molise
I centenari in Italia
In riferimento alla tipologia di residenza, fra i centenari predomina la quota di coloro che vive in famiglia
(89% nella classe 100-104 anni; 88% fra i 105 anni e oltre) rispetto a chi risiede in una convivenza istituzionalizzata
(2.598 in totale). Fra i supercentenari la quota di chi vive in famiglia sale al 91%, a suggerire che l’ambiente
familiare garantisce un’assistenza più attenta e personalizzata, consentendo maggiore protezione per la salute e
migliore qualità della vita.
Oltre i 105 anni di età il rischio di morte non sale esponenzialmente
Con riferimento al periodo 2009-2024, considerando tutti gli individui che hanno raggiunto e superato i 105 anni
di età, si possono calcolare le probabilità di morte per singola età, rapportando i decessi raccolti nei 16 anni di
rilevazione agli individui di volta in volta superstiti (Figura 5).
FIGURA 5. PROBABILITÀ DI MORTE PER ETÀ DAI 105 AI 115 ANNI, ELABORAZIONE MEDIA 2009-2024
SUI SEMI-SUPERCENTENARI E TAVOLE DI MORTALITÀ DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE DELL’ANNO 2016.
Valori percentuali
Semi-supercentenari 2009-2024
Tavole di mortalità 2016
A 105 anni la probabilità di morte così sperimentalmente ottenuta è pari al 48%, ovvero quasi un individuo su due
non raggiunge i 106 anni. La regola secondo la quale più aumenta l’età, maggiore sia il rischio di decesso è solo in
parte rispettata, anche per effetto di talune oscillazioni casuali della curva sperimentale, soprattutto nella sua
coda finale a 113-115 anni. La curva, infatti, raggiunge un massimo a 115 anni (67%) ma presenta anche un secondo
massimo intermedio all’età di 109 anni (58%). Lasciando da parte tali situazioni estreme, affette da una numerosità
di eventi ancora scarsa, è significativo che nel tratto che va dai 105 ai 112 anni, ben più solido sul piano del
riscontro numerico, si assista a una sostanziale tenuta del rischio di morte. Un rischio che, partendo dal 48%
a 105 anni, non supera mai la soglia del 60% fino ai 112, così evidenziando una quasi-costanza.
Come metro di paragone può essere utile verificare quali siano i rischi nelle età precedenti al divenire centenario.
Dalle tavole di mortalità della popolazione residente, che fino ai 95 anni di età sono elaborate sulla base di dati
oggettivamente rilevati (decessi e popolazione esposta a rischio), si evince un’accelerazione ben più veloce dei
rischi di morte nel tratto che va dai 75 anni di età fino ai 100. Ad esempio, dalla tavola di mortalità 2016,
mediamente rappresentativa del periodo 2009-2024, emerge come tra i 75 e gli 82 anni di età la probabilità di
morte salga dal 2,3% al 5,2%, mentre tra gli 85 anni e i 92 passi dal 7,7% al 17,9%.
In questi esempi, pur a fronte di rischi di mortalità ovviamente ben più bassi di quelli riscontrati tra i semisupercentenari, le probabilità di morte crescono più del doppio. Addirittura, nel tratto di curva corrispondente ai
