(AGENPARL) - Roma, 12 Novembre 2025(AGENPARL) – Wed 12 November 2025 *Ex Ilva, Rifondazione Comunista: “Con la decisione del Ministro Urso si
affossa la transizione ecologica e viene decretato un disastro sociale.”*
«Ci sono migliaia di lavoratrici e lavoratori che finiscono in cassa
integrazione perché non c’è un piano di rilancio e di decarbonizzazione
dell’Ex Ilva — denunciano i sindacati — e il governo continua a non dare
risposte».
Il Partito della Rifondazione Comunista condanna l’ultima decisione del
ministro Urso, che non solo contraddice gli impegni presi sul piano del
rilancio industriale e della decarbonizzazione, ma è di fatto un vero e
proprio piano di chiusura dello stabilimento perché fermare la continuità
produttiva significa perdere il treno della transizione ecologica.
Si conferma ancora una volta la totale assenza di una strategia industriale
pubblica e sostenibile per tutto il gruppo siderurgico in amministrazione
straordinaria.
Il governo Meloni, anziché garantire investimenti e controllo pubblico,
sceglie di scaricare il fallimento della gestione privata sulle spalle
delle lavoratrici e dei lavoratori, mettendo in cassa integrazione 6000
lavoratori di tutto il gruppo e arrivando a proporre addirittura la
chiusura di alcuni reparti.
Come Rifondazione Comunista crediamo che solo la nazionalizzazione può
garantire un piano serio di riconversione ecologica, sicurezza sul lavoro,
tutela ambientale e occupazione stabile. Continuare a inseguire i privati
come già accaduto con la fallimentare gestione di Arcelor Mittal significa
avanzare verso un disastro economico, ambientale e sociale. Diamo al
governo la risposta che merita di fronte a questo disastro.
Rifondazione Comunista sarà al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori in
ogni mobilitazione e sostiene l’avvio di un percorso di nazionalizzazione
integrale dell’Ex Ilva.
Dipartimento Nazionale lavoro e Federazione di Taranto
Partito della Rifondazione Comunista