(AGENPARL) - Roma, 30 Luglio 2025(AGENPARL) – Wed 30 July 2025 COMUNICATO STAMPA
Adozione internazionale: è arrivato il momento
dell’idoneità amministrativa
Burocrazia e tempi lunghi dei tribunali rallentano le adozioni internazionali e scoraggiano le coppie.
Ma un modo per snellire le procedure c’è: passare dalla logica della selezione a quella
dell’accompagnamento, potenziando il ruolo di enti autorizzati e servizi sociali
Mezzano di San Giuliano Milanese – 30 luglio 2025
Tante volte, parlando di Adozione Internazionale, Ai.Bi. Amici dei Bambini ha sottolineato le
difficoltà burocratiche e le lungaggini di un percorso che, anziché favorire la disponibilità e la
generosità degli aspiranti genitori, crea ulteriori ostacoli.
Gli esempi ricevuti durante i corsi e i colloqui con le coppie non mancano.
Quanti esempi di ritardi e inefficienza
Come il caso di due coniugi che, dopo una prima disponibilità data nel 2019 per l’Adozione
Nazionale, averla rinnovata nel 2023 e avere nello stesso anno depositato domanda anche per
l’Adozione Internazionale, hanno ricevuto la notifica del decreto nell’ottobre del 2024. Peccato
che tale decreto fosse pronto fin da luglio… senza che nessuno li avesse avvisati.
Un’altra coppia della provincia di Milano, dopo aver dato disponibilità nell’ottobre del 2023, ha
dovuto rifare tutto nel febbraio del 2024, in quanto il tribunale asseriva di non aver ricevuto nulla.
Dopo il corso con i servizi, il decreto è arrivato nel gennaio del 2005.
Lungo è stato anche il percorso di una coppia emiliana che, una volta depositata la domanda, ha
dovuto attendere 6 mesi per essere contattata dal Tribunale dei Minori competente e altri 6 per
avere il primo incontro.
Un’altra coppia pugliese, infine, ha presentato dichiarazione di disponibilità a marzo 2022 e
concluso il percorso con i servizi ad agosto dello stesso anno. Ma il giudice li ha convocati solo
nell’agosto del 2023 e il decreto di idoneità è arrivato a ottobre.
Risulta evidente che in nessuno di questi 4 casi (ma se ne potrebbero elencare ancora tanti altri)
non è stata rispettata la legge che prevede che dalla dichiarazione di disponibilità alla sentenza di
idoneità debbano passare al massimo 6 mesi e 15 giorni.
Dalla selezione all’accompagnamento
Le conseguenze? Prima di tutto l’inevitabile scoraggiamento da parte delle coppie. E, infatti, la
disponibilità di queste ultime è in calo.
L’allarme è stato lanciato anche dalla Presidente del Tribunale per i Minorenni di Milano, Carla
Maria Gatto che ha ribadito come a gennaio del 2025 solo nel capoluogo lombardo ci fossero oltre
13mila pratiche giacenti che non riescono a essere evase. Non sono, dunque, i minori adottabili a
mancare, quanto piuttosto le coppie disponibili a farlo. E non basta l’apertura ai single (che ha
comunque avuto un effetto non indifferente, con tanti single iscritti ai corsi informativi e
formativi) per cambiare la situazione.
La strada da percorrere, allora, Ai.Bi. Amici dei Bambini l’ha indicata da tempo: passare da un
concezione di “selezione” delle coppie a quella di “accompagnamento”. Era stata presentata, in
tal senso, anche una proposta di riforma della legge 184/1983, nello specifico per gli articoli 29bis
e 30. L’obiettivo è riformare l’iter per l’ottenimento del decreto di idoneità, facendo sì che non sia
più il Tribunale dei Minori a dichiarare l’idoneità della coppia ma il Servizio socio-assistenziale
preposto dagli enti locali per la formazione delle coppie, ovvero coloro che di fatto compiono
l’indagine sulla coppia e ne scrivono la relazione finale.
D’altra parte, l’Italia è l’unico Paese in Europa che prevede l’ok finale all’idoneità da parte del
Tribunale (c’era anche il Belgio, che però ha temporaneamente fermato le adozioni internazionali
e, dopo le proteste della società civile, ne sta valutando la riapertura ma con regole differenti).
Più responsabilità ai Servizi Sociali
Con la proposta di Ai.Bi., verrebbero “liberati” dall’incombenza di dichiarare l’idoneità all’adozione
quei giudici che, oggi, per usare ancora le parole di Carla Maria Gatto, riescono a occuparsi “solo di
urgenze”. Viceversa, trasferendo il compito di accertare l’idoneità delle coppie ai Servizi si potenzia
il loro ruolo, trasformando l’iter in una procedura puramente amministrativa e rendendo
perentorio il termine previsto dall’attuale legge di 6 mesi e 15 giorni per consegnare alla coppia il
proprio decreto di idoneità.