
(AGENPARL) – Wed 16 July 2025 *Bonelli: il nucleare non è la soluzione, servono rete moderna e
investimenti su accumulo e rinnovabili*
“Il nucleare da fissione non è una risposta efficace né sostenibile alla
sfida della decarbonizzazione. Non si tratta solo di una scelta che ignora
due referendum popolari, ma di un’opzione economicamente insostenibile.
L’unico reattore EPR completato in Europa, a Flamanville, in Normandia, è
costato 23,7 miliardi di euro, con lavori iniziati nel 2007 e conclusi solo
nel 2024, per una potenza di appena 1,6 GW. Il costo dell’energia prodotta
si aggira sui 120-123 euro/MWh: una cifra che non rende questa fonte
competitiva, soprattutto per un sistema industriale come il nostro che ha
urgente bisogno di abbattere i costi energetici.” Lo ha detto Angelo
Bonelli intervenendo nel panel politico al convegno di Confindustria
#NUCLEAREFUTURO
“Il governo Meloni ha scelto di riaprire la partita del nucleare con un
disegno di legge vago e senza coperture. Eppure non ha fornito alcuna
risposta chiara su quanto costerebbe davvero questa operazione. Secondo
quanto previsto dal PNIEC, per arrivare al 20% di energia da nucleare entro
il 2050, l’Italia dovrebbe produrre 140 TWh. Ma se si vuole raggiungere
questo obiettivo con i cosiddetti SMR – piccoli reattori modulari –
servirebbero tra 58 e 175 impianti. Un numero che non solo non regge sul
piano tecnico, ma non ha alcun senso dal punto di vista economico e
industriale.
Si parla di “nucleare sostenibile”, ma cosa significa davvero?
Economicamente non lo è, e ambientalmente resta una tecnologia irrisolta.