
(AGENPARL) – Fri 18 April 2025 Dazi, Barbera (Prc): “Meloni a casa era meglio! Un viaggio a vuoto, ma con
tanto di inchino a Trump”
Ieri Giorgia Meloni è volata oltreoceano per incontrare Donald Trump. O
almeno così ci raccontano con toni trionfali certi giornali nostrani, che
titolano come se l’Italia avesse appena firmato un trattato storico.
Peccato che, a conti fatti, l’unico risultato concreto della trasferta
americana sia… il jet lag. Sui dazi che stanno penalizzando le esportazioni
italiane, in particolare nel settore agroalimentare, la nostra premier non
ha ottenuto assolutamente nulla.Nessun impegno, nessuna scadenza, nessun
risultato. Solo una generica promessa – di quelle che piacciono tanto a
Trump – di “arrivare a un accordo con l’UE”, magari un giorno, forse,
chissà. Insomma: la montagna ha partorito il topolino, ma nel frattempo ha
consumato parecchio carburante per attraversare l’Atlantico.Sarebbe bastata
una telefonata. O magari una call su Zoom, per chi ama la modernità. Invece
abbiamo avuto l’ennesimo teatrino, utile solo a gonfiare il petto e farsi
qualche selfie da inserire nei post social della propaganda governativa. E
mentre sugli interessi italiani non si muove foglia, Giorgia Meloni si è
ben guardata dal tornare a mani vuote: ha promesso a nome nostro di
aumentare la spesa militare fino al 2% del PIL, come richiesto dalla NATO.
Tradotto: miliardi di euro in armi sottratti alla scuola, alla sanità, al
trasporto pubblico. Ha confermato l’acquisto di gas americano, che ci costa
cinque volte quello russo, e ha garantito 10 miliardi di euro di
investimenti delle aziende italiane negli Stati Uniti. Investimenti che,
guarda caso, non vanno nel Sud o nelle aree industriali in crisi del nostro
Paese, ma a rafforzare l’economia a stelle e strisce. Tanta fuffa, zero
risultati. Un viaggio perfetto per il governo Meloni: tutto marketing,
niente sostanza. Altro che patriottismo, altro che difesa dell’interesse
nazionale. Qui si svende il Paese in cambio di applausi da Washington e
titoloni da campagna elettorale.Denunciamo l’ipocrisia di questa politica
estera servile e il continuo spostamento di risorse pubbliche verso la
guerra e il profitto di pochi”.
E’ quanto dichiara Giovanni Barbera, membro della Direzione nazionale di
Rifondazione Comunista.