
Comune di Rimini Ufficio Stampa Rimini 11 febbraio 2025 comunicato stampa In primavera il lancio del Piano strategico della cultura della città. L’assessore Lari: “Raccogliamo il lavoro fatto per il dossier di Rimini 2026 e immaginiamo e disegniamo insieme lo sviluppo culturale per i prossimi dieci anni” Con la primavera si aprirà una nuova stagione per la cultura riminese,per far germogliare il seme piantato lo scorso anno con l’intenso e proficuo lavoro che ha accompagnato la candidatura a Capitale italiana 2026. E’ infatti in procinto di aprirsi ufficialmente alla città un ulteriore sfidante percorso che vuole condurre all’elaborazione e all’attuazione del Piano Strategico della Cultura di Rimini,uno strumento che ha l’ambizioso obiettivo di definire le traiettorie di sviluppo del settore culturale e creativo della città per i prossimi dieci anni. “Già in più occasioni abbiamo annunciato la volontà dell’Amministrazione di non disperdere il grande patrimonio di idee,analisi,condivisione maturato nel corso dei mesi scorsi in quella stimolante e gratificante avventura che ha rappresentato la redazione del dossier di Rimini Capitale italiana cultura 2026 e di dare dunque continuità a questo lavoro traducendolo in uno strumento di visione ma concreto,in grado di orientare le scelte e le azioni dei prossimi anni – spiega l’assessore alla Cultura Michele Lari – Tra i tanti lasciti dell’esperienza di candidatura c’è soprattutto una presa di consapevolezza collettiva di una città vitale,creativa,curiosa,oltre agli stereotipi e ai luoghi comuni con cui spesso viene percepita dall’esterno e di cui spesso siamo vittime anche noi che Rimini la viviamo ogni giorno. Per queste ragioni abbiamo iniziato a ragionare e a confrontarci sulle modalità migliori per proseguire in questo ripensamento di Rimini,per immaginare e pianificare strategie di sviluppo condivise con il territorio. E anche per continuare ad alimentare quel dibattito che soprattutto negli ultimi mesi si è riacceso e che è linfa vitale per una crescita collettiva,facendo sì che però non sia fine a se stesso,ma per tradurlo in obiettivi,azioni,risultati. E’ infatti dentro la cornice del piano strategico che possiamo trovare stimoli e risposte a questioni centrali e di interesse comune quale l’uso degli spazi della cultura esistenti,la programmazione di nuovi luoghi o ancora come le politiche culturali possano integrarsi ai progetti di sviluppo urbanistico della città. Già dalle premesse è evidente che non si tratta di una sfida semplice a cui ci siamo approcciati guardandoci ‘dentro’: da mesi abbiamo avviato,ed è tutt’ora in corso,un lavoro interno all’Amministrazione coordinato dalla fondazione Piano Strategico fatto di incontri,coinvolgimento di esperti,studio di casi e riflessioni sui modelli di sviluppo culturale di altre città,raccolta di idee,che ci ha permesso di capire potenzialità e vulnerabilità. Questo lavoro che sfocerà in un manifesto metodologico che vogliamo presentare alla città indicativamente già nel mese di maggio e che sarà la base per costruire insieme il processo di progettazione partecipata che coinvolgerà la città a partire dalla seconda metà del 2025. Sarà chiamata a raccolta la comunità,attraverso incontri,laboratori e anche appoggiandosi a nuovi strumenti di comunicazione diretta con i cittadini,per far sì che sia davvero una partecipazione allargata. “Insieme” è la parola chiave: il piano strategico della cultura sarà infatti l’occasione per essere protagonisti,non solo a parole,del proseguimento di un’evoluzione della città che vede nella cultura non solo una leva di ulteriore attrattività,ma soprattutto una leva per la crescita dell’intero territorio”. L’ufficio stampa