(AGENPARL) - Roma, 4 Febbraio 2024(AGENPARL) – dom 04 febbraio 2024 Istituto Alcide Cervi
Associazione per l’Amicizia Italia-Birmania Giuseppe Malpeli
COMUNICATO STAMPA
Con cortese preghiera di pubblicazione e/o condivisione
Al Parlamento Europeo di Bruxelles un evento a tre anni dal colpo
di stato in Myanmar. Soliani: “Oggi il suo popolo è un esempio di
speranza per tutti noi”
Presenti la senatrice Albertina Soliani, Presidente dell’Istituto Alcide Cervi,
e l’ex Presidente della Commissione Europea Romano Prodi.
Il 1° febbraio 2024, in occasione del terzo anniversario dal colpo di stato in Myanmar e
dell’inizio della dittatura militare, che ha portato all’arresto del Consigliere di Stato Aung
San Suu Kyi e alla dittatura nel Paese, al Parlamento Europeo di Bruxelles si è tenuto il
evento “Rebuilding democracy in post-coup Myanmar” (“Ricostruire il Myanmar
democratico dopo il colpo di stato”).
L’evento, organizzato dall’Irrawaddy Policy Exchange (IPE) e ospitato dalla Vice
Presidente Heidi Hautala e dall’Europarlamentare Patrizia Toia, ha coinvolto membri
democraticamente eletti del Parlamento Europeo, insieme a leader, esperti e amici del
Myanmar. Nel corso dell’evento sono stati individuati i modi in cui gli attori
internazionali, compresa l’Unione Europea e gli Stati membri, possano svolgere un ruolo
attivo nel sostenere la ricostruzione della democrazia nel Paese. La vice presidente del
Parlamento Europeo Heidi Hautala ha ribadito l’urgenza di una risposta internazionale
alla crisi democratica in Myanmar e del sostegno al suo popolo, vessato da tre anni di
soprusi e ingiustizie.
Moderato da Michael Marett-Crosby, Trustee di IPE, l’evento si è aperto con un esame
della situazione politica e umanitaria in Myanmar oggi a cura dell’analista indipendente
e autorità di spicco sulla politica birmana, Martin Smith. È intervenuta la senatrice
Albertina Soliani, Presidente dell’Istituto Alcide Cervi e già Presidente
dell’Associazione Parlamentare “Amici della Birmania”: «Oggi il popolo del Myanmar è
un esempio di speranza per tutti noi». Soliani ha invitato la comunità internazionale ad
agire e a stare al fianco del popolo birmano nella sua lotta per la democrazia, mentre il
regime militare si dimostra in difficoltà, sottolineando la necessità di un Piano
internazionale di amicizia per il Myanmar, che sostenga il recupero democratico del
Paese, promuovendo il suo sviluppo economico, sociale e culturale e lo stato di diritto
all’interno di un ampio quadro di inclusione. La senatrice ha inoltre parlato di Aung San
Suu Kyi, ora agli arresti a Naypyidaw: «Deve essere liberata, insieme a tutti i prigionieri
politici del Myanmar. Deve avere il diritto di parlare. Aung San Suu Kyi non è mai un
problema, piuttosto è una risorsa incredibile».
Dello stesso avviso l’ex Presidente della Commissione Europea Romano Prodi, che ha
sottolineato la necessità di trasformare le strategie dell’Unione Europea e della
comunità internazionale per un’azione diplomatica più forte, per sostenere la
democrazia e l’inclusione nella battaglia per il futuro del Myanmar. Prodi ha inoltre
aggiunto che le sanzioni economiche al Myanmar dovrebbero essere attentamente
bilanciate e coordinate, altrimenti rischiano di danneggiare solo le persone più povere
del Paese. Ha infine affermato che l’ONU dovrebbe esprimere un inviato speciale con un
potere reale per apportare un cambiamento positivo. In conclusione, un appello sentito
e diretto al popolo del Myanmar: «Unità, unità, unità. La vittoria è vicina, ma è
necessario essere uniti».
LA SITUAZIONE IN MYANMAR
Il 1° febbraio 2021 l’esercito del Myanmar rovesciò il governo legittimamente eletto e prese il controllo
del paese con la forza. In risposta, la popolazione scese in strada e formò un movimento di disobbedienza
civile (CDM) per protestare contro le azioni dell’esercito e lottare per il diritto di vivere in una
democrazia. Ciò che ne è seguito sono stati tre anni di attacchi militari contro civili disarmati, il crollo
delle infrastrutture sanitarie ed educative e una lotta prolungata tra la giunta militare, le Organizzazioni
Armate Etniche (EAO) e le Forze di Difesa Popolare (FDP). Dal colpo di stato, la giunta ha arrestato 25.501
persone.
Programma completo e partecipanti:
Rebuilding democracy in post-coup Myanmar
Ufficio Stampa Associazione Amicizia Italia-Birmania
