
(AGENPARL) – ven 17 novembre 2023 *Eseguiti al “Di Venere” i primi due interventi in utero del Meridione:*
*da oggi la Puglia entra nell’eccellenza della Chirurgia Fetale*
*A Bari la nuova frontiera della Medicina Fetale. Condotte due complesse
operazioni di laser coagulazione a livello della placenta, possibili solo
in pochissimi Centri specializzati in Italia e in Europa *
La nuova frontiera della Medicina Fetale passa dall’Ospedale “Di Venere” di
Bari. Sono stati eseguiti i *primi 2 interventi di Chirurgia fetale in
utero,* in particolare la laser coagulazione a livello della circolazione
vascolare della placenta, su donne in gravidanza gemellare: una novità
assoluta per tutta l’Italia Meridionale. A realizzarli gli specialisti
dell’Unità operativa complessa di Medicina Fetale con la collaborazione
delle équipe di Anestesia e Rianimazione e di Ostetricia e Ginecologia.
I dettagli sono stati illustrati in conferenza stampa dal presidente della
Regione Puglia, Michele Emiliano, dal direttore generale della ASL di Bari,
Antonio Sanguedolce e dal direttore del Dipartimento per la Gestione del
Rischio Riproduttivo e la Gravidanza a rischio della ASL di Bari, dottor
Paolo Volpe.
“Qualche anno fa ho incontrato il dottor Volpe, il dottor Vicino e tutta
l’equipe del Di Venere – ha detto il presidente Emiliano – che ha costruito
un insieme di competenze in grado di gestire – dal concepimento alla
nascita – i casi più complessi di maternità a rischio. Parlammo della
necessità di investire in infrastrutture e in capitale umano per consentire
una migliore diagnosi fetale che è la base per poi fare quello che oggi
viene presentato, il primo intervento nel sud Italia di chirurgia fetale
con riferimento a problemi legati alla circolazione sanguigna di parti
gemellari. Questa equipe multidisciplinare, che ha utilizzato attrezzature
modernissime e di ultimissima generazione e che viene realizzata
all’interno di un reparto che è stato completamente ristrutturato, è un
successo straordinario. La Puglia quindi può presentare questo record di
essere la prima regione nel Mezzogiorno ad avere fatto un intervento di
questo livello. Da un lato la cultura della donazione, dall’altro le
capacità tecniche, ci hanno consentito in molti settori di crescere nei
numeri e di avere un’organizzazione che in grado di fare cose che un tempo
venivano considerate impossibili”.
Quelli eseguiti al “Di Venere”, infatti, sono interventi di estrema
complessità e hanno interessato due donne, entrambe al quinto mese di
gravidanza gemellare, una con due feti e l’altra con gravidanza trigemina,
evento quest’ultimo di per sé eccezionale. In entrambi i casi, i feti erano
affetti da una patologia tipica dei gemelli che condividono la stessa
placenta (monocoriali), tanto che essa si riscontra nel 15-20% delle
gravidanze gemellari di questo tipo. Si tratta di una eccessiva presenza di
alcune anastomosi vascolari placentari – ossia connessioni vascolari a
livello della placenta – che creano una circolazione del sangue verso un
feto a discapito dell’altro. La conseguenza è che un feto riceve poco
sangue e l’altro ne riceve troppo determinando così, nella maggior parte
dei casi, la morte di entrambi i feti per motivi opposti. L‘intervento che
riesce a bloccare questa sequenza è la laser coagulazione: consiste
nell’entrare in utero tra i due feti con una sonda in fibra ottica di pochi
millimetri e coagulare con il laser le anastomosi placentari. La
patologia, se non trattata, può portare a morte tutti e due i feti o uno
solo creando però gravi lesioni cerebrali nel sopravvissuto.
“Sono pochissimi i Centri in Italia e pochi in Europa – ha rimarcato il
direttore generale Sanguedolce – in cui è possibile effettuare questi
interventi in utero di grande difficoltà e complessità. Questo evento
rappresenta il punto culminante di un percorso fatto di investimenti in
strutture, attrezzature e risorse umane. La ASL Bari ha creduto nella
formazione dei propri medici e ha favorito la collaborazione tra la
chirurgia fetale della clinica Mangiagalli di Milano e la Medicina fetale